“Sono esausto fisicamente e mentalmente, non posso continuare a stare qui a lungo e mi deprimo ogni volta che c’è un momento importante dell’anno accademico, mentre io sono qui invece che non i miei amici a Bologna”. Sono le parole pronunciato da Patrick Zaki, lo studente egiziano iscritto all’Università di Bologna, alla madre durante una visita nel carcere di Tora. La visita “ci ha spezzato il cuore”, ha fatto sapere la famiglia. “Nostro figlio è una persona innocente e un brillante ricercatore, dovrebbe essere valorizzato, non rinchiuso in una cella”.
Patrick ha 28 anni e si era trasferito a Bologna circa un anno fa per frequentare un master in gender studies. È stato arrestato al Cairo lo scorso 7 febbraio mentre tornava dall’Italia per una breve vacanza. In Egitto è accusato di “propaganda sovversiva e diffusione di notizie false”. Lo scorso 7 dicembre, il giudice della terza sezione del tribunale antiterrorismo del Cairo aveva deciso di rinnovare la detenzione di Zaki per altri 45 giorni.
Mario Bonito