EGITTO, CONDANNATO A MORTE EX PRESIDENTE MORSI PER L’EVASIONE DI MASSA DEL 2011


La Corte d’assise del Cairo ha confermato la condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso al deposto presidente egiziano, Mohamed Morsi, per l’evasione di massa del 2011. La sentenza, appellabile, è stata letta in tv.  Il verdetto ha inflitto una nuova condanna a morte anche per Mohamed Badie, la guida suprema della Fratellanza musulmana di cui Morsi è leader politico. Il deposto presidente egiziano aveva partecipato ad una violenta evasione di massa dal carcere di Wadi el Natroun nel gennaio di quattro anni fa, all’inizio della rivoluzione anti-Mubarak. Oltre alla condanna nel processo sullo spionaggio per Hamas, Morsi in aprile aveva ricevuto una sentenza a 20 anni di reclusione per aver ordinato la repressione di una protesta nel 2012. Questa mattina la corte d’assise del Cairo aveva inflitto in primo grado l’ergastolo all’ex presidente egiziano Mohamed Morsi nel processo per collaborazione con organizzazioni straniere detto “spionaggio per Hamas”. Si attende per oggi anche il verdetto sulla condanna a morte preliminare inflitta il mese scorso per partecipazione ad un’evasione di massa del 2011. Nello stesso processo su Hamas sono state confermate 16 condanne a morte di cui 13 in contumacia: alla sbarra sono il numero due e tre della Confraternita dei Fratelli musulmani, rispettivamente Khairat el Shater e Mohamed El Beltagui (il segretario generale del partito). In aula vari imputati hanno accolto la sentenza mostrando il “rabaa”, le quattro dita della mano simbolo della violenta repressione della protesta contro la deposizione di Morsi nel 2013.