Ergastolo. È stata questa la sentenza della Corte d’assise del Cairo per 230 protagonisti delle violenze durante le manifestazioni di piazza Tahrir contro il governo di Hosni Mubarak, nel 2011. La condanna verso questi attivisti laici e liberali è stata applicata per possesso di armi bianche e molotov, attacco a militari e poliziotti, incendio e assalto a sedi governative come il Consiglio dei ministri e l’Assemblea del popolo. La condanna prevede anche il pagamento di una multa pari a 17 milioni di sterline egiziane, ovvero 1,95 milioni di euro.
I giudici, durante lo stesso processo, hanno condannato 39 minori a 10 anni di carcere, mentre per tutti gli altri la pena è l’ergastolo che, tuttavia, in Egitto equivale a 25 anni, come ricorda il giornale Al-Ahram.
Soltanto 14 degli imputati erano presenti in aula, gli altri sono contumaci. Tra i condannati c’è anche Ahmed Douma, una delle figure più importanti della rivoluzione e “portavoce della Coalizione dei giovani della rivoluzione”, già in carcere da dicembre per oltraggio alla Corte. Il 29enne, infatti, ha chiesto al giudice Mohamed Nagy Shehata se avesse davvero una pagina Facebook nella quale esprimeva idee politiche.
Ergastolo anche per Ahmed Maher e Mohamed Adel che, insieme a Douma, facevano parte del movimento di sinistra “6 aprile”, dichiarato fuori legge dopo pochi giorni.