(Adnkronos) – “Sul fatto che la pornografia online possa condizionare i giovanissimi nel loro processo di crescita e maturità sessuale, Mario Adinolfi ha ragione. Io con il porno ci lavoro e ne traggo almeno tremila euro di guadagno ogni mese, ma credo comunque che dovrebbe essere sottoposto a un limite. Su tutti i social come Facebook e Tik Tok, ad esempio, è pieno di immagini esplicite. E i ragazzi, soprattutto i più giovani che passano tanto tempo sui social, rischiano di crescere con una mentalità condizionata. E’ una educazione distorta quella che ricevono”. A parlare, all’Adnkronos, è Efe Bal, showgirl transgender, turca di nascita, italiana d’adozione da oltre 20 anni, commentando il botta e risposta tra il leader di Alternativa per l’Italia e la star del porno, Rocco Siffredi, seguito alle polemiche sull’opportunità di svolgere la fiera BergamoSex negli stessi giorni della festa patronale di Sant’Alessandro, a Bergamo.
“Io sono una sex worker, forse la più conosciuta in Italia, con un debito di circa un milione di euro con il Fisco, tanto per dare un’idea. Lavoro nel settore ormai da 15 anni; il profilo che ho su una famosa piattaforma dedicata ha oltre 98mila like e dunque la pornografia, il sesso e tutto ciò che accade online mi riguarda. Proprio per questo credo di avere titolo a commentare ciò che ha detto ieri Adinolfi a proposito dei rischi di devianza nella crescita e nella formazione dei giovanissimi”. Premessa a parte, “io non credo che il porno sia il demonio -dice-. Il porno è una necessità, per molti uomini e donne, oltre che un modo per imparare come si possano fare certe cose. Il demonio, piuttosto, sono certi politici che sostengono la necessità di dover andare in pensione a 70 anni quando loro ci vanno a 50; quelli che dicono che l’Italia è sicura, ma poi girano con la scorta; quelli che dicono ai cittadini che bisogna fare sacrifici, ma in un mese guadagnano quello che le persone normali guadagnano in dieci anni”.
“Credo, però, è che ormai siamo a un punto di non ritorno”. Nel senso che “quando frequentavo la scuola di formazione politica della Lega, ho avuto l’opportunità di conoscere il ceo di Google Italia a una conferenza. A lui ho chiesto perché non si installino sistemi di controllo nella navigazione internet, ad esempio, contro la pedofilia. Eppure esistono strumenti come il riconoscimento facciale che potrebbero tenere sotto controllo il traffico online. Mi ha risposto che il mondo della pornografia è talmente potente e ormai presente nella nostra vita, che nessuno è più in grado di contrastarlo. Chi entra in quel mondo almeno una volta, non ne esce più, tra i virus che entrano nei pc, i pop-up e tutto il resto. Siamo purtroppo a un punto di non ritorno. D’altra parte molti partiti, come ad esempio il Pd, non hanno un grande interesse a porre un freno. Anzi, loro sostengono il mondo gay, la mentalità fluida e le famiglie arcobaleno”.
“So che potrebbe sembrare strano che una trans sia contraria al ddl Zan e alle famiglie arcobaleno -ammette- ma io penso che prima vadano aiutate le famiglie tradizionali” Anche perché “in Italia ormai siamo a meno di 500mila nascite all’anno. Se non si aiutano le famiglie tradizionali, di bambini ne nasceranno sempre meno. Mi sembra una follia. Così come mi sembra una follia insegnare ai bambini delle elementari le teorie del gender. Ecco perché sono contenta che il Ddl Zan sia stato affossato. E’ l’unica cosa per la quale ringrazio Renzi”.
A Rocco Siffredi, infine, Efe Bal lancia un messaggio: “Vorrei chiedergli perché non rende noto il suo test dell’Hiv, visto che il collega Nacho Vidal, con il quale spesso ha lavorato, è risultato positivo. Io pubblico ogni anno i miei test sui miei profili social e tutti possono vederli. Mi piacerebbe un po’ di chiarezza da parte sua. Sarebbe ora che lo facesse”.