(Adnkronos) – Moriva 80 anni fa, il 23 gennaio 1944, Edvard Munch, il pittore delle emozioni famoso in tutto il mondo per il suo dipinto ‘L’urlo’, divenuto simbolo dell’angoscia universale. Nato il 12 dicembre 1893 a Løten, in Norvegia, Munch è considerato uno dei precursori dell’espressionismo e ha avuto un ruolo fondamentale nella definizione dell’arte moderna.
Munch attinge, come nessuno ai suoi tempi, dalla propria esistenza per inventare una pittura assolutamente soggettiva, tanto che è difficile comprendere il suo lavoro senza fare riferimento ad alcuni elementi significativi della sua vita: dalla sua infanzia offuscata dalla malattia, dal lutto e dal terrore di ereditare una condizione mentale che si era frequentemente presentata in famiglia ai suoi difficili rapporti amorosi, le perdite familiari, gli insuccessi, l’alcolismo, le nevrosi e lasolitudine.
Nel corso della sua lunga carriera artistica, ha cercato di esprimere ossessivamente le sue emozioni più violente, soprattutto di fronte alla morte e all’amore. Gli capita, poi, di richiamare elementi tratti dalla natura per esaltarli: il colore di un sole al tramonto, la linea ondulata di un bordo di spiaggia. Niente di più normale per questo norvegese che vive e si allena alla pittura in una sontuosa cornice di mare, montagna e foreste, mentre la natura è un elemento fondamentale dell’identità nazionale.