Per rafforzare l’Eurozona la Bce è pronta a fare la sua parte, il Consiglio direttivo riesaminerà e forse rivedrà la propria politica monetaria”, parola di Maio Draghi, presidente della Bce Mario, intervenendo nellambito del Comitato Affari Economici e Monetari del Parlamento Europeo a Bruxelles. Il prezzo del petrolio, retribuzione, inflazione, e sistema monetario (banche in testa), sono alcuni dei fattori che passeranno attraverso lesame dellEurotower: “Se uno o entrambi di questi fattori ponessero rischi alla stabilità dei prezzi- ha spiegato Draghi -non esiteremo ad agire rivedendo il programma di Quantitative Easing. La maggior parte delle banche della zona euro banchehanno una esposizione relativamente limitata ai mercati emergenti e ai paesi produttori di materie prime”, ma nono stante ciò, aggiunge ancora il presidente della Bce “oggi sono quotate ben al di sotto dei loro valori contabili”. Draghi è poi intervenuto nello specifico, evidenziando che “il calo delle quotazioni delle banche è stato amplificato dalla percezione che queste potrebbero dover fare di più per adeguare i loro modelli di business a un contesto di tassi di interesse più basso,a una crescita più bassa e al quadro normativo rafforzata messo in atto dopo la crisi. Tuttavia bisogna riconoscere che la revisione delle normative dopo lo scoppio della crisi ha posto le basi per rafforzare in modo duraturo la resilienza non solo delle singole istituzioni, ma anche del sistema finanziario nel suo complesso”. E le banche oggi, precisa il presidente Bce “hanno riserve di capitali maggiori e di migliore qualità, hanno ridotto la leva finanziaria e migliorato i loro profili di finanziamento. Sullebanconote da 500 euroc’è una sempre maggiore convinzione nell’opinione pubblica che i tagli più grandi siano utilizzati per scopi criminali. In questo contestola Bce sta valutando di intervenire, ma nel caso dovremo farlo con enorme cautela”. Concludendo Draghi ha comunque lanciato segnali confortanti: “Il Consiglio Direttivo della Bce sta riflettendo sulla questione, stiamo cercando una migliore soluzione.In ogni caso non vogliamo ridurre la liquidità in circolazione. Quindi, replicando a una dura polemica sollevata dell’eurodeputato vallone Sander Loones, il presidente della Bce ha definitivamente liquidato i fastidiosi rumor secondo cui, in sede europea, sarebbe in atto una sorta di negoziato con l’Italia sull’acquisto di sofferenze delle banche italian: “non compriamo assolutamente niente”, la risposta secca ed esaustiva di Draghi, che ha poi tenuto precisare “Non so da dove prenda questa storiella”, anche perché, semmai sono in atto solo valutazioni “solo per vedere se le sofferenze in Abs potrebbero essere accettate come collaterali, il che è diverso da acquistarle. Non possiamo discriminare le asset backed securities”, e la Bce, ha ricordato “non ha ancora registrato nessuna perdita in termini di collaterali. Non c’è stato un trattamento differenziato per le banche italiane, nessun trattamento privilegiato. L’Ssm, il meccanismo di vigilanza unico, esiste proprio per far sì che la supervisione sia applicata in maniera coerente in tutta la zona euro”.
M.