(Adnkronos) –
Ecco la storia “giudiziaria” del senatore Matteo Richetti, secondo quanto risulta all’Adnkronos che ha potuto leggere gli atti di una vicenda che il parlamentare di Azione definisce, attraverso i legali, “altamente lesiva della sua reputazione”. Un caso a dir poco controverso (su cui la procura ha aperto un fascicolo) che tratta di asserite molestie sessuali denunciate a Fanpage da una donna che, a suo dire, avrebbe ricevuto avances di vario genere da un senatore. Tutto ha inizio il 29 novembre 2021 quando Richetti si reca alla polizia postale di Roma per presentare una denuncia contro ignoti.
Il senatore racconta alla polizia che sul suo profilo Facebook, quattro giorni prima, sotto una foto che lo ritrae insieme a ragazzi del suo staff, compare un commento durissimo dove Richetti viene apostrofato con frasi ingiuriose (fra le altre “omm ‘e merda, te devono arrestà”) e viene anche tirata in ballo una militante di Azione definita “schiava sessuale”. Il tono del post è violento, ed è lo steso utilizzato dalla medesima utente il 28 novembre in un commento postato addirittura sul profilo della figlia di Richetti. Sempre a quanto risulta all’Adnkronos, la situazione degenera perché la misteriosa signora non si fa scrupolo di attaccare tutta la famiglia del senatore con frasi obiettivamente non riportabili. Sempre il 28 novembre lo staff di Azione segnala un commento ingiurioso della stessa utente, che si firma con nome falso. Anche qui frasi sconnesse, gravi accuse, e insulti alla collaboratrice citata nei precedenti commenti. Persino il fratello della militante, secondo quanto Richetti racconta alla polizia, il 27 novembre viene preso di mira con post altrettanto violenti. Ma non finisce qui.
E’ sempre Richetti a denunciare un sms ricevuto sul suo telefono il 19 novembre 2021 nel quale una asserita donna accusa Richetti di nefandezze di ogni genere. Anche qui frasi irriportabili accanto a espressioni tipo “sei uno schifoso” oppure “tu sei malato di testa” e via discorrendo. Richetti – a quanto risulta all’Adnkronos – alla polizia allega lo screenshot con numero di telefono del lunghissimo messaggio ricevuto, oltre alle fotografie dei commenti postati sui social. Stando a quanto risulta all’Adnkronos, la polizia avrebbe oscurato per ben due volte i profili fake da cui sarebbero partiti i commenti. Sembrerebbe esserci stata anche una perquisizione, che non avrebbe però portato a identificare la misteriosa donna.
Nelle ultime ore i social sono ritornati prepotentemente sulla scena perché è lì che si è scatenata la caccia al presunto parlamentare molestatore dopo un articolo di Fanpage. In una intervista rilasciata alla testata on line una donna anonima racconta di essere stata molestata da un “importante” senatore, senza fare nomi.
Ci pensa Azione, partito nel quale Richetti milita ed è candidato, a rendere pubblica la cosa con un comunicato diffuso in serata: “Da un anno – si legge nella nota – il senatore Richetti ha denunciato alla magistratura e alla polizia postale attività di stalking e minacce riconducibili a una donna già nota alle forze dell’ordine. Attraverso messaggi contraffatti, finti account social e telefonate, la persona in questione sta molestando da mesi il senatore e la sua famiglia. Tutto il materiale è in mano alla magistratura”.
E ancora: “Il fatto che un sito di informazione, a dieci giorni dalle elezioni, riporti anonimamente accuse tanto gravi senza avere il coraggio di fare il nome del senatore, ma pubblicando foto parziali che lo rendono riconoscibile, rappresenta uno nuovo livello di bassezza della stampa italiana. Il senatore che in questa vicenda è parte lesa, non essendo mai stato neanche denunciato dalla donna in questione, procederà legalmente per difendere la sua onorabilità in tutte le sedi”.
(di Antonio Atte)