Un vero e proprio tesoro rimasto “sepolto” per 30 anni oggi riaffiora alla luce. Si tratta di quello dei mondiali di Italia ’90: cinquanta lingotti d’oro del peso di 25 grammi, ognuno personalizzato con uno dei protagonisti delle “Notti Magiche”, e poi incredibilmente dimenticato negli archivi di una Banca.
I lingotti, che vantano un grado di purezza di 750 mm, si trovavano in una cassetta di sicurezza della Banca di credito cooperativo dei Colli Albani. A scoprirli il sindaco di Marino, Comune dei Castelli Romani, il pentastellato Carlo Colizza.
Che cos’è il tesoro di Italia 90: i lingotti di Baggio, Schillaci, Giannini. Quanto valgono e a chi andranno
“Davvero hanno ritrovato il tesoro di Italia ’90? Che bella notizia, non ne sapevo niente” ha commentato Giuseppe Giannini, uno dei protagonisti di quella Nazionale di calcio. Proprio dal “Principe” e bandiera della Roma la proposta encomiabile, quella di devolvere il tesoro in beneficenza.
“Quasi quasi chiamo i miei ex compagni di squadra Schillaci, Baggio, Donadoni, Mancini, Zenga. Insieme potremmo studiare un’iniziativa, organizzare magari un’asta di beneficenza per aiutare i terremotati o le residenze per gli anziani colpiti dal Covid…”.
La storia dei lingottini è rimasta sconosciuta ai più per diversi anni. Il Corriere ha ricordato che il “tesoro” fu un omaggio del Comune di Marino alla Nazionale, dopo che la Figc aveva scelto proprio il Comune dei Castelli Romani per il ritiro pre mondiale.
Un bel gesto, ma rimasto incompiuto perché i lingotti non furono mai consegnati ai protagonisti della Coppa del Mondo italiana. “Colpa” del commissario tecnico Azeglio Vicini, che al tempo preferì non distrarre i suoi uomini dall’obiettivo.