Sono settantatré le pagine traverso le quali l’esecutivo si accinge a ‘ricostruire’ il Paese all’indomani della grande crisi economica indotta dal Covid, attraverso il ‘salvifico’ contributo europeo rappresentato dal Next Generation Eu.
Ecco dunque il famoso ‘Piano nazionale’, le cui linee guida sono state inviate ieri dal premier Conte ai due prescindetti delle Camere: Maria Elisabetta Casellati (Senato), e Roberto Fico (Camera).
Ecco i punti salienti delle linee guida del Piano nazionale
Dando una rapida letta al pdf che Palazzo Chigi ha inviato anche alla stampa, spicca subito il balzo dell’occupazione “su di 10 punti percentuali, per arrivare all’attuale media Ue (73,2% contro il 63% dell’Italia”, quindi “aumentare gli investimenti pubblici per portali almeno al 3% del Pil”, e “raddoppiare il tasso medio di crescita dell’economia italiana (0,8% nell’ultimo decennio), portandolo quantomeno in linea con la media Ue (1,6%)”.
Conte: “Un’occasione storica irrinunciabile per la crescita del Paese”
Come tiene a spiegare il presidente del Consiglio, ”L’attuale fase programmatoria rappresenta uno snodo strategico, un’occasione storica irrinunciabile per il successo dell’azione economica e per le prospettive di crescita e modernizzazione dell’Italia. Certamente la sfida che ci attende è complessa e necessaria delle migliori energie e competenze del Paese, nonché del costante dialogo e della massima collaborazione tra le Istituzioni. Se le Camere lo riterranno opportuno il Governo è disponibile a riferire sulle linee essenziali del documento, sia nella sede decentrata delle Commissioni sia nella sede plenaria dell’Assemblea. A tale prima fase ne seguirà una di elaborazione, presentazione e adozione definitiva del Piano nazionale di rilancio, che dovrà attenersi alle indicazioni e ai parametri che saranno formulati a breve dalla Commissione europea. Successivamente verrà avviata la fase di elaborazione e approvazione dei singoli progetti di investimento e di riforma. In ciascuno di tali passaggi – si fa notare – nello spirito di massima collaborazione tra Governo e Parlamento sarà assicurato il pieno coinvolgimento delle Camere al fine di recepire indirizzi, valutazioni e proposte concrete di intervento“.
Ed ancora, focalizzato in trentotto pagine, ecco comparire la “Modernizzazione del Paese, transizione ecologica, inclusione sociale e territoriale, parità di genere“. In altre parole – si legge – significa “disporre di una Pubblica Amministrazione efficiente, digitalizzata e sburocratizzata, veramente al servizio del cittadino. La transizione ecologica dovrà essere la base del nuovo modello di sviluppo su scala globale; per avviarla sarà necessario intervenire sia sul lato della domanda che dell’offerta. Occorre in primo luogo ridurre drasticamente le emissioni di gas clima-alteranti in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo”. “Inclusione sociale e territoriale – prosegue il documento – significa ridurre le disuguaglianze la povertà e i divari che impediscono ai cittadini di partecipare pienamente alla vita economica, sociale e culturale. La realizzazione della parità di genere richiede di intervenire sulle molteplici dimensioni della discriminazione in essere nei confronti delle donne che riguardano prioritariamente la partecipazione al mondo del lavoro, la retribuzione e la qualità del lavoro, l’accesso alle risorse finanziarie, l’uguaglianza di genere nell’accesso alle posizioni decisionali a livello politico, economico e sociale”
La Sanità – Qui viene spiegato come (riporta l’agenzia di stampa AdnKronos), “Potenziare le capacità di risposta del Servizio sanitario nazionale alle emergenze sviluppando una sanità di prossimità all’insegna dell’integrazione e dell’inclusione. Investendo al contempo sulla digitalizzazione, sull’assistenza ai malati cronici, sulle cure domiciliari e sulle Rsa. Senza dimenticare il necessario sostegno alla ricerca e l’indispensabile valorizzazione del personale, cardine del sistema”. Dunque, entrando nello specifico del fronte sanitario, questi “indirizzerà risorse per il rafforzamento della resilienza e della tempestività di risposta del sistema sanitario alle patologie infettive emergenti gravate da alta morbilità e mortalità, nonché ad altre emergenze sanitarie. Questo obiettivo sarà raggiunto innanzitutto attraverso lo sviluppo della sanità di prossimità e una più forte integrazione tra politiche sanitarie, politiche sociali e ambientali, al fine di favorire un’effettiva inclusione sociale”.
Da sottolineare che poi “si investirà nella digitalizzazione dell’assistenza medica ai cittadini, promuovendo la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico e la telemedicina. Uno specifico investimento sarà prontamente avviato nell’ambito della cronicità e delle cure a domicilio, per superare le attuali carenze del sistema delle Residenze sanitarie assistenziali e dei presidi sanitari nelle aree rurali e marginali del Paese, in conformità alla Strategia nazionale delle aree interne”.
Inoltre, prosegue il testo, ”Un contributo importante sarà offerto” poi “dal sostegno alla ricerca medica, immunologica e farmaceutica. Anche nel settore dell’assistenza medica e dei servizi di prevenzione saranno inoltre introdotte tecnologie digitali. In questo contesto, le politiche di valorizzazione del personale sanitario assumono un’importanza cruciale”.
Ricerca e Sviluppo – La ‘ripartenza’ deve avvenire andando a recuperare un gap mostruoso come quello rappresentato dall’attuale situazione di ‘insufficienza’ in cui riversano due settori invece fondamentali come appunto la Ricerca e lo Sviluppo.Dunque uno degli obiettivi primari è quello di “Portare la spesa per Ricerca e Sviluppo al di sopra della media Ue (2,1% rispetto al nostro attuale 1,3%)”
Il Fisco – E’ ferma intenzione del governo di prodursi in “una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale e sociale”.
“Nell’ambito della riforma – si legge ancora – saranno anche razionalizzate le spese fiscali e, in particolare, saranno rivisti i sussidi ambientalmente dannosi (Sad), in base agli esiti dei lavori della Commissione Interministeriale istituita con la Legge di Bilancio per il 2020” prosegue il documento.
“Al contempo, le scelte fiscali dovranno supportare la politica industriale nel processo di riconversione successivo alla crisi sanitaria e accompagnare il cambiamento anche in senso sostenibile, agevolando le produzioni in quei settori dove l’emergenza epidemiologica ha evidenziato una carenza produttiva a fronte di una evidente necessità per gli approvvigionamenti nazionali” si legge ancora nel documento.
Il Welfare – Come spiega ancora l’agenzia di stampa AdnKronos, dopo aver artatamente visionato il testo, ecco l’incentivazione “del Welfare contrattuale, promozione della contrattazione decentrata multilivello, rafforzamento della contrattazione collettiva, varo della rappresentanza sindacale. Sono questi i punti centrali della strategia di rilancio con cui il governo intende incrementare la produttività del lavoro dopo il ‘sostanzioso taglio del costo del Lavoro.
Ed il governo punterà ancora sul salario minimo per legge con cui garantire ai lavoratori “nei settori a basso tasso di sindacalizzazione, un livello di reddito collegato ad uno standard minimo dignitoso evitando al contempo il dumping contrattuale e rafforzando la contrattazione nei settori in cui è più debole”. Dunque massimo disponibilità “per favorire i percorsi di digitalizzazione dei luoghi di lavoro e la flessibilità oraria per bilanciare le esigenze produttive dell’impresa con i bisogno di conciliazione dei lavoratori”. Un iter che passa anche attraverso la promozione di una “formazione continua e permanente, accanto ad un reskilling professionale mirato”.
La Giustizia – “La riforma della giustizia civile e penale rappresenta una priorità anche perché sovente e oggetto di raccomandazioni da parte delle organizzazioni internazionali”. Quindi una riforma “che può produrre un impatto positivo molto ampio in termini di Pil”. Come spiega ancora il documento, ”Si tratta di un percorso impegnativo che richiede tempo per dispiegare i suoi effetti”.
I Giovani – Tema delicato, che sta particolarmente a cuore all’esecutivo, urge “Rafforzare i percorsi di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Nel contesto di rafforzamento della qualità del lavoro, si colloca anche la necessaria riforma dei trattamenti di sostegno al reddito in costanza di rapporto di lavoro: da un lato bisognerà agire favorendo una razionalizzazione degli attuali strumenti con cui si raggiunga la universalità del sostegno per i lavoratori; dall’altro lato, appare necessario legare sempre più il sostegno al reddito in caso di rimodulazioni dell’orario di lavoro, compresa la cig, a percorsi formativi del lavoratore, che gli permettano di migliorare le proprie chances occupazionali”.
Il 5G – Nel capitolo intitolato a ‘digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo’, si legge che “L’introduzione sempre più pervasiva delle tecnologie digitali richiederà il potenziamento delle infrastrutture tecnologiche con il completamento della rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica e gli interventi per lo sviluppo delle reti 5G. Tali investimenti dovranno riguardare tutte le aree del paese (anche nelle aree a fallimento di mercato) e tutte le componenti della popolazione (con l’inclusione di quelle deboli e della popolazione a basso reddito)”.
Istituti di Credito – L’esecutivo lavorerò anche per favorire “la ristrutturazione dei bilanci delle banche, in particolare di quelle di piccole e medie dimensioni – spiega l’AdnKronos – migliorando efficienza e qualità degli attivi, continuando la riduzione dei crediti deteriorati e diversificando la provvista”. In tutto ciò, viene inoltre sottolineato, “sarà necessario migliorare il finanziamento non bancario per le piccole imprese innovative”.
Max