“Da poco più di un anno vivo in esilio… È chiaro che la mia persona dal 2007 ha ricevuto degli attacchi violenti. Mi hanno accusato di tutto, pure di rubare energia elettrica quando in realtà in un mio cantiere c’era stato qualcuno che si era attaccato non so dove”.
E’ un fiume in piena l’immobiliarista romano Danilo Coppola, salito alla ribalta delle cronache, come ex membro de “i furbetti del quartierino”, a seguito delle vicende delle scalate finanziarie degli scorsi decenni, per le quali è stato arrestato a inizio dicembre 2023 dopo l’ultima condanna di luglio.
I ‘Furbetti del quartierino’, Coppola: “Prima il Corsera, poi un pm mi giurò guerra. Lui e i suoi discepoli continuano a perseguitarmi”
Intervistato in esclusiva da Moreno Pisto, direttore del magazine MOW (mowmag.com), dalla sua roccaforte di Dubai – dove ora vive – l’imprenditore capitolino ‘snocciola’ senza complimenti i nomi e i cognomi dei propri ‘antagonisti’.
Dunque, prosegue, “Poi fui prosciolto perché non c’entravo assolutamente nulla e – attacca Coppola – sul Sole 24Ore diretto da Ferruccio De Bortoli vennero commissionati articoli pesantissimi contro di me. E un pm, Giuseppe Cascini, mi giurò guerra, che non è ancora finita. Lui e i suoi discepoli continuano a perseguitarmi”.
I ‘Furbetti del quartierino’, Coppola punta il dito contro diversi nomi del mondo bancario e magistrati: “accuse di cui abbiamo le prove”
Danilo Coppola evidenzia inoltre alcuni aspetti inediti relativi alle proprie vicende personali, non creandosi scrupoli ad includere anche diversi nomi del mondo bancario: “Giuseppe Mercanti, è lui il deus ex machina del Banco Popolare. Quando mi hanno arrestato la società non era fallita” rivela.
Ed incalza poi alzando il tiro addirittura nei confronti della magistratura: “Greco, che stava correndo per diventare Procuratore capo di Milano disse al mio avvocato Lucibello: ‘Questa è una cosa grave, porta la querela a me, poi ci penso io’. Ci fece aspettare mesi e quando ci diede il semaforo verde per presentarla la mise in un cassetto. Non ha mai aperto il fascicolo. Questo è gravissimo, noi abbiamo la prova oggi”.
I ‘Furbetti del quartierino’, Coppola: “Un altro pm, divenuto incompatibile nel giudicarmi, iniziò a ‘telecomandare’ tutti i miei processi…”
E tanto per non farsi mancare nulla, come si legge nel corso dell’intervista realizzata da Moreno Pisto, l’imprenditore romano riferisce anche della propria ‘querelle’ con il pm Giuseppe Cascini:
“Feci un’intervista contro di lui e all’epoca mi querelò. Divenne incompatibile nel giudicarmi ma iniziò a telecomandare tutti i miei processi perché aveva fatto una figura non impeccabile, fermandomi con delle accuse che poi si sono sciolte come neve sotto il sole”.
Ma non solo, prosegue Coppola, rivelando dichiarazioni che se accertate sarebbero davvero gravi e pesanti:
“Un altro pm, Paolo Ielo, ai miei avvocati diceva: ‘A me Coppola non sta nemmeno antipatico ma Cascini vuole che lo condanni severamente’”.
I ‘Furbetti del quartierino’, Coppola: “Quanti magistrati bravi ci sono in Italia che lavorano in penombra e non fanno operazioni soltanto mediatiche?”
In tutto ciò, tiene a ricordare l’immobiliarista capitolino da Dubai, “Cascini è stato coinvolto in diverse vicende: dalla presunta loggia Ungheria, alla questione Palamara, fino alle intercettazioni per avere i biglietti gratis della Roma”.
Dunque, domanda e si domanda: “Ma come fa una persona del genere ad essere stato nel Csm? La meritocrazia dov’è? Quanti magistrati bravi ci sono in Italia che lavorano in penombra e non fanno operazioni soltanto mediatiche? Tutte le inchieste fatte da lui sono state dei flop. Gli hanno portato notorietà ma poi non sono servite a niente, anzi hanno procurato solo dei danni, guardate Bnl”.
Per quanti interessati, ecco il link con l’intervista integrale: https://mowmag.com/attualita/da-dubai-dopo-il-suo-ultimo-arresto-danilo-coppola-fa-nomi-e-cognomi-ecco-chi-da-20-anni-mi-vuole-far-fuori-adesso-posso-dirlo-e-sono-ancora-al-potere-invece-sulla-legge-bavaglio
Max