Il terrorista di Strasburgo, come molti altri terroristi coinvolti in recenti attacchi, era anche noto allintelligence, archiviato nella banca dati “fiche S” in cui sono elencati gli individui che costituiscono una minaccia per la sicurezza nazionale. Chérif, 29 anni, nato a Strasburgo, passaporto francese, con origini nordafricane, era stato schedato per radicalizzazione e condannato a due anni di carcere nel 2011 per aver aggredito un ragazzo durante una lite.
La polizia avrebbe dovuto interrogare il ragazzo ieri mattina come parte di unindagine su una rapina. Ma Chérif è riuscito a fuggire. È linizio della ricerca. Nella casa del quartiere Neudorf, non lontano dal centro, gli agenti trovano esplosivi. Lallarme viene inviato alla polizia, senza che venga fermato. È sera quando Chérif riappare nel centro storico, tra il mercatino di Natale e la cattedrale, pronto a dare avvio alla strage.
Compie il suo massacro e riesce a fuggire di nuovo. Poco dopo, i militari lo intercettarono ancora nel suo quartiere dove sentirono nuovi colpi. Chérif è ferito ma riesce a prendere un tassista in ostaggio e fuggire di nuovo. La terza volta in poche ore. Un guaio per la polizia francese. Poco dopo Chérif lascia il tassista e procede a piedi, anche se ferito, con un fucile automatico. Se i testimoni parlano di un uomo solo in azione, le autorità non escludono che abbia dei complici per aiutarlo a fuggire.