Nella nottata tra ieri ed oggi è nuovamente peggiorato il medico contagiato dall’ ebola ricoverato allo ” Spallanzani”. Le sue condizioni, poi, sono tornate stabili nella prima mattinata di oggi.
La prognosi così resta riservata e le sue condizioni vengono ora definite stabili, seppure rimangono abbastanza gravi. A detta dei sanitari del nasocomio, il medico sta per iniziare una nuova terapia con un farmaco sperimentale proveniente dall’estero grazie ad una catena di supporto che in Italia è stata costruita grazie al Ministero della salute in collaborazione con la rete degli uffici di sanità di frontiera Us e di solidarietà internazionale, coadiuvata anche dal coordinamento internazionale per la gestione di ebola dell’organizzazione mondiale della sanità.
Giungono intanto notizie rassicuranti sul fronte epidemia: ” C’è un consistente rallentamento dei contagi di ebola in Africa- dice il responsabile per la malattia dell’Oms, bruce Aylward- e questo soprattutto grazie al lavoro delle Ong e delle comunità locali.” L’Oms ha anche fatto sapere di essere riuscita ad isolare e curare all’incirca il 70% dei casi di malati di ebola ed a realizzare il 70% delle sepolture con modalità sicure in Nuova Guinea, Sierra Leone e Liberia.
Di contro, Medici Senza Frontiere lascia alcune dichiarazioni abbastanza polemiche: ” La comunità internazionale non deve fallire due volte, con una risposta lenta nella prima fase ed inadeguata nelle successive. La risposta internazionale contro l’ebola nell’Africa occidentale è stata lenta e frammentaria ed ha lasciato la maggior parte delle azioni concrete alle comunità locali, ai governi nazionali ed alle Ong, non sufficientemente preparate.”