CALCIO

“E’ scarso”, nuovo attacco di Cassano a Mourinho

Giuro su quello che volete che in 18 anni di carriera non sono mai arrivato con nessuno alle mani. Ho litigato con tutti: presidenti, calciatori, magazzinieri. Sono arrivato perfino a tirare un televisore addosso a un dirigente, ma senza mai arrivare allo scontro fisico”. Così Antonio Cassano, intervenuto alla Bobo Tv, ha commentato le parole di Mourinho.

L’allenatore portoghese, rispondendo alle critiche di Cassano, aveva fatto riferimento a una presunta lite tra l’ex attaccante e Livaja, all’epoca entrambi all’Inter. FantAntonio ha però smentito l’accusa ed è passato all’attacco, ancora una volta: “ Non ha vinto nulla”, ha detto parlando di Mou.

E sulla sua carriera ha detto: “Volete sapere perché ho scelto di andare alla Roma e non alla Juventus? Perché per me il calcio è sempre stato amore, passione e divertimento. Se volevo vincere facile andavo alla Juventus. Potete chiedere a Totti e De Rossi vi diranno che per 5 anni ho fatto godere i romanisti. Mourinho ha vinto la coppa a Roma, ma sta facendo fare delle figuracce oscene, uno scempio, litigi, espulsioni, disastri, giocatori insultati e fatti fuori. Io non voglio vincere niente, ho sempre giocato per far divertire i tifosi, non me ne frega niente dei trofei” Lui ha vinto facendo un calcio osceno, deve capire che è scarso come allenatore”.

Poi sull’avventura a Madrid: “A Madrid si ricordano della giacca? Avevo anche 2 orologi, 4 anelli, capelli vergognosi, mi chiamavano ‘Gordito’ perché ero grasso. Avevo 23 anni, mi hanno preso coi Galacticos e vuol dire che ero un fenomeno. Sono andato lì, ho fatto disastri per colpe mie. A lui a Madrid lo ricordano perché l’hanno mandato via che faceva un calcio orribile. Io ho lasciato qualcosa nel cuore delle tifoserie dove ho giocato. Io non ho mai parlato male dell’uomo di Mourinho, non lo conosco e non lo giudico come persona. continuerò a criticarlo a livello calcistico. E sai dove devi mettere i trofei che hai vinto…avete capito dove”, ha concluso Cassano.

G.