Una straordinaria rete quella del centravanti giallorosso regala alla Roma di Di Francesco una vittoria importantissima allultimo minuto del tempo regolamentare di un match complicato, a tratti bello, ma soprattutto giocato alla pari da due squadre destinate, rispetto ai rispettivi obiettivi, a restar competitive fino alla fine. Torino e Roma se la giocano con voglia di vincere, ci vanno vicine più volte entrambe, e forse la Roma un po di più; dallaltro lato i granata si lamentano per la mancata concessione di un rigore e per lannullamento di un gol tramite VAR. Ma a prendersi la scena è la rete di Dzeko che capitalizza una incursione in slalom del neo acquisto Kluivert (figlio darte) il cui cross pennellato scende perfettamente per il mancino del bosniaco: Re Edin si coordina al volo e la piazza alla spalle dellincolpevole Sirigu. Apoteosi.
In quella corsa di Dzeko senza maglia, all89 sotto lo spicchio di tifosi cè un messaggio: ricordatevi della Roma. Perché pur senza comparire nelle tradizionali griglie estive delle favorite, la Roma sa sempre esserci nel momento in cui conta davvero. Battere il Torino AllOlimpico, ma quello torinese, era tuttaltro che scontato. Farlo quando la partita pareva incanalata verso un pari dignitoso ancora di più.
E invece è bastato un graffio: uno 0-1 che magari non sarà molto ma è abbastanza per rivendicare fin da subito un posto tra le grandi. Anche se poi il vantaggio la Roma laveva sfiorato altre volte, come testimonia il bilancio dei pali – tre, rinverdendo una tradizione che lo scorso anno la portò a essere la squadra che ne colpì di più. Eppure a trovare il gol, complice un Pastore soporifero colpevole di sciupare almeno due occasioni nitide, non cera riuscita. Anzi, allinizio della ripresa lo aveva addirittura subito, quando Falque dimenticato in area aveva battuto sotto le gambe un Olsen decisamente leggero.
Cera voluto qualche istante prima che i suggerimenti del Var convincessero larbitro Di Bello a cancellarlo. Forse la Roma è rinata in quel momento. Quando ha capito che doveva scrollarsi di dosso la paura di perdere per evitare che succedesse. Così, nonostante un Fazio versione Russia 2018, un De Rossi un po appannato è un Kolarov quasi timido, Di Francesco è riuscito a rovesciarla. Addirittura levando il migliore, il turco Under, per sfruttare la rapidità di Kluivert. Il primo guizzo del ragazzino olandese lha dilapidato Pastore. A dar valore al secondo ci ha pensato Dzeko. Volee mancina tra Van Basten e un Totti depoca, palla allincrocio, corsa verso la curvetta. Nel frattempo, pure Olsen aveva convertito i dubbi preventivi in timidi applausi. Mentre al Toro non bastava lingresso dei nuovi, su tutti un vivace Soriano. Mazzarri rimandato, Di Francesco si gode il graffio del gigante.