Si fingevano imprenditori e intortavano la vittima di turno arrivando agli appuntamenti con una fiammante Jaguar S-Tipe, sfoggiando costosissimi Rolex doro ai polsi e ostentando una valigetta 24 ore piena di mazzette da 500 euro pronte per essere investite in una catena di fast food di kebab nella Capitale,. Lescamotagearchitettato dai due truffatori, uno di origini croate di 24 anni, laltro residente in Austria di 26 anni, prevedeva una sola richiesta alla vittima: quella di fare da intermediario per cambiare le ingombranti banconote da 500 euro con alcune di piccolo taglio. Qualora la vittima fosse riuscita a fare questa operazione, i due benefattori gli avrebbero corrisposto il 10% dellintero valore. Peccato che le banconote da 500 euro fossero di carta straccia, fotocopiate e con la dicitura FAC-SIMILE ben coperta dalle fascette che le raccoglievano. Ed è così che un cittadino turco di 50 anni ha visto volatilizzarsi con gli imprenditori ben 14.000 euro. Quando luomo li ha contattati per chiedere loro la restituzione dei suoi soldi, i due truffatori gli hanno spiegato che quello era il loro business, e che lunico modo per rivedere i soldi era quello di trovare loro un altro pollo da spennare. Per ricambiarlo dellinteressamento, si sono impegnati a restituirgli i soldi con laggiunta di un sostanzioso regalo. La vittima ha raccontato tutto ai Carabinieri della Stazione Roma Flaminia e, daccordo con un altro cittadino turco, che ha ricoperto il ruolo di esca, ha fissato un nuovo appuntamento con i due truffaldini. Al meeting, questa volta, hanno partecipato anche i Carabinieri che, ben appostati nelle vicinanze di piazza Mazzini e atteso il momento dello scambio di bustarelle, sono piombati addosso ai due malviventi. Nelle loro camere dalbergo, i militari hanno sequestrato 3 mazzette da 25mila euro luna composto da banconote FAC-SIMILE e 6.000 euro in contanti. I Carabinieri hanno, inoltre, sequestrato la lussuosa Jaguar e i due Rolex in oro che i giovani portavano al polso, ritenuti provento della loro attività illecita. I professionisti del raggiro si trovano ora rinchiusi nel carcere di Regina Coeli a disposizione dellAutorità Giudiziaria, di fronte alla quale dovranno rispondere dellaccusa di tentata truffa in concorso.