(Adnkronos) – “Il buonsenso e la saggezza in questo Paese ogni tanto si nascondono da qualche parte e chi li trova è fortunato”. Rievoca le parole usate dal Manzoni nei Promessi Sposi, il Segretario generale della Cisl Lombardia, Ugo Duci, per commentare gli ultimi sviluppi della vicenda del governo. Parlando all’Adnkronos, il Segretario si definisce “sconcertato” all’idea di “un Paese che pur trovandosi nella condizione internazionale, economica e sociale come l’Italia, arriva a mandare a gambe all’aria un governo presieduto dalla personalità più stimata e affidabile e che tutto il mondo ci invidia”.
E’ qualcosa che “credo abbia a che fare con una totale mancanza di saggezza, di prudenza e di buonsenso”. Il sentimento, spiega, è di “sbigottimento e sconcerto”, anche se “non di stupore”, dal momento che “troppe volte abbiamo visto ripetersi queste circostanze; ultima la sceneggiata che ha preceduto la rielezione del presidente Mattarella”.
Questa, osserva, “è la politica del tempo presente; spero che il futuro ci porti qualcosa di meglio”. Lavoratori, famiglie e soprattutto le categorie più deboli rischiano di andare incontro a una contrazione del loro potere d’acquisto: “Il governo Draghi -afferma Duci- aveva già annunciato, e lo ha ripetuto anche nel suo intervento al Senato, la volontà di mettere in campo una serie di misure per il contenimento dell’inflazione, che da decenni non arrivava al 9 per cento; dopodiché c’è il tema dell’energia e degli aumenti derivanti dalla guerra in Ucraina; se penso a tutte quelle famiglie che devono fare i conti per arrivare alla fine del mese, con stipendi che a volte non arrivano a superare i mille euro, mi chiedo come faremo”.
Poi “c’è il tema dei salari, che sono bassi; del rinnovo dei contratti, atteso da anni, oltre a tutta una serie di problematiche economiche e sociali che dovevano essere risolte. Non dimentichiamo che il prossimo primo gennaio, in mancanza di nuovi provvedimenti in tema di pensioni, ritorniamo alla legge Fornero, i famosi 67 anni per tutti”.
In questo contesto, “consegnare un Paese a una campagna elettorale e alla mancanza di un governo nella pienezza delle sue facoltà costituzionali, probabilmente fino alla fine di novembre, con in più la spada di Damocle della Legge di Bilancio, è davvero una dimostrazione di poca responsabilità”. Perché “la vita delle persone non si interrompe con le crisi di governo, ma continua ad andare avanti con i suoi problemi e le sue preoccupazioni”.
L’impressione, per il Segretario lombardo della Cisl, è che tra le forze politiche ci sia stato un “complessivo concorso di colpa tra chi ha agito in modo esplicito e chi sotto traccia”, nel decidere la sorte del governo Draghi. “Ognuno ha fatto i suoi calcoli; il problema è che in questi calcoli il bene comune va a nascondersi”. Ecco perché, conclude, “credo che le organizzazioni sindacali e datoriali, le associazioni, il volontariato, chiunque tenga al bene comune di questo Paese, anche se attonito e basito per quello che vede dai suoi rappresentanti politici, debba unire le proprie forze per tenere unito il Paese. E’ una questione di responsabilità”.