(Adnkronos) – Il fentanyl, un oppioide sintetico 50 volte più potente dell’eroina, è arrivato nell’Ue, dove ormai “viene prodotto”. A lanciare l’allarme è stata la commissaria europea agli Affari Interni Ylva Johansson, dopo aver incontrato, a Bruxelles, i ministri dell’Interno di 14 Paesi dell’America Latina, abituati a contrastare l’estrema violenza praticata dalle organizzazioni criminali che controllano il narcotraffico in quei Paesi. Anche alcuni Stati Ue come i Paesi Bassi e il Belgio, diventati hub del traffico di droga in Europa, stanno vivendo in questi anni un’ondata di violenza inedita, legata proprio al controllo dei flussi di stupefacenti che entrano dai porti di Rotterdam e di Anversa. Il ministro della Giustizia belga, Vincent Van Quickenborne, è da tempo sotto protezione della Polizia, insieme alla sua famiglia, a causa delle minacce di morte ricevute da gang criminali attivi nel narcotraffico.
Nei porti del Nord Europa, ma anche in Galizia, in Spagna, la parte del leone spetta ancora alla cocaina, il cui consumo in Europa “è in forte crescita”, ha ricordato Johansson. Ma anche nel Vecchio Continente iniziano ad essere reperibili gli oppioidi sintetici che negli Usa hanno causato, complici alcune case farmaceutiche, una vera epidemia di tossicodipendenza e di conseguenti morti per overdose. Il fentanyl, o fentanil, è la molecola più diffusa, tra i nuovi oppioidi sintetici che da anni fanno strage oltreoceano: nel solo 2022 negli Usa si sono registrati oltre 110mila decessi per overdose, il 66% dei quali causati da oppioidi sintetici. Per avere un termine di paragone, nell’intera guerra del Vietnam hanno perso la vita 58.220 americani. Nell’Ue, ha detto Johansson, il fentanyl è ancora presente “su scala molto ridotta”, ma “viene prodotto qui”.
Le forze di polizia, ha spiegato, hanno sequestrato in Europa l’anno scorso circa “400 laboratori, in grado di produrre soprattutto metanfetamine, ma anche fentanyl”. In un caso, “in Lettonia”, sono stati sequestrati circa “5 kg di fentanyl”, una quantità sufficiente per “uccidere 2,5 mln di persone, più della popolazione” dell’intera Lettonia. Il fatto è che il fentanyl è molto più potente dell’eroina. E’ infinitamente più facile da trasportare, perché ne bastano quantità ridotte. E per produrlo non servono né campi di papavero, né piantagioni di coca nascoste nella Selva amazzonica: basta avere i precursori chimici, dei quali l’industria cinese è il primo produttore mondiale.
Il fentanyl, spiega la Dea americana, è un potente farmaco oppioide sintetico approvato dalla Food and Drug Administration per l’uso come analgesico (sollievo dal dolore) e anestetico. È circa 100 volte più potente della morfina e 50 volte più potente dell’eroina come analgesico. Sulla strada negli States viene chiamato con vari nomi: Apache, China Girl, China Town, Dance Fever, Friend, Goodfellas, Great Bear, He-Man, Jackpot, King Ivory, Murder 8, Poison e Tango & Cash. Viene sniffato, annusato, fumato, assunto per via orale tramite pillole o compresse, messo su carta assorbente o cerotti, venduto da solo o in combinazione con eroina e altre sostanze. E’ stato identificato in pillole contraffatte, che imitano farmaci come l’ossicodone.
Al pari di altri analgesici oppioidi, il fentanyl produce effetti come rilassamento, euforia, sollievo dal dolore, sedazione, confusione, sonnolenza, vertigini, nausea e vomito, ritenzione urinaria, costrizione pupillare e depressione respiratoria. L’overdose può causare stupefazione, alterazioni delle dimensioni della pupilla, pelle umida, cianosi, coma e insufficienza respiratoria, che porta alla morte. La presenza di tre di questi sintomi quali coma, pupille puntiformi e depressione respiratoria “suggerisce fortemente un’intossicazione da oppioidi”, segnala la Dea.
Lo sbarco del fentanyl nel Vecchio Continente è segnalato anche dall’Emcdda, l’osservatorio Ue sulle tossicodipendenze. Ha già cominciato a mietere vittime, per ora soprattutto nel Nord Europa. Il rapporto 2023 informa che segnali recenti, provenienti soprattutto dai Paesi Baltici, suggeriscono una maggiore disponibilità e danni (inclusi decessi indotti dai farmaci) collegati a queste sostanze, in particolare al derivato del fentanyl carfentanyl e al potente gruppo di oppioidi benzimidazolici , che comprende farmaci come isotonitazene, protonitazene e metonitazene.
Gli oppioidi sintetici, ricorda l’Emcdda, sono spesso molto potenti, il che significa che una piccola quantità può essere sufficiente per produrre un gran numero di dosi da strada e può comportare un aumento del rischio di avvelenamento, potenzialmente letale.
Gli oppioidi sintetici, continua l’Emcdda, sono stati collegati a decessi indotti dalla droga, con recenti rapporti provenienti da Estonia e Lituania che indicano che questi farmaci ora rappresentano una quota “significativa” di decessi per overdose in questi Paesi. Nuovi dati preliminari del 2023 indicano che la mortalità legata agli oppioidi benzimidazolici “viene rilevata sempre più in Lettonia”, il che “rappresenta uno sviluppo preoccupante”.
Nel 2022, continua l’Emcdda, la polizia estone ha riferito di aver sequestrato miscele contenenti i nuovi oppioidi sintetici metonitazene e bromazolam, una nuova benzodiazepina, nonché miscele contenenti i nuovi oppioidi protonitazene e metonitazene e il sedativo e analgesico per animali xilazina. Queste miscele, note rispettivamente come ‘benzo-dope’ e ‘tranq-dope’, sono state collegate all’aumento dei decessi per overdose in Canada e negli Stati Uniti. Per l’Emcdda, “è necessario considerare e indagare ulteriormente quali misure di prevenzione e riduzione del danno siano efficaci nel ridurre i rischi di mortalità associati all’uso di oppioidi sintetici”.
La diffusione degli oppioidi sintetici in Europa non dovrebbe essere presa sottogamba: negli Stati Uniti d’America nel 2022 sono morte oltre 110mila persone per overdose, in molti casi a causa di queste molecole che, essendo molto potenti, sono più difficili da dosare. Sono diventate la nuova ‘cash-cow’ dei cartelli di Sinaloa e di Jalisco, due tra le organizzazioni criminali più potenti del mondo: per i trafficanti, come ha detto il vicecapo della Dea George Papadopoulos in un’audizione alla commissione per la Sicurezza interna della Camera dei Rappresentanti, i margini di profitto sono immensi.
Il fentanyl è il nuovo ‘oro bianco’ del cartello di Sinaloa, in particolare dell’ala dei ‘Chapitos’, i figli di Joaquìn Guzmàn Loera (Ivan Guzman Salazar, Alfredo Guzman Salazar e Ovidio Guzman Lopez), ‘el Chapo’, che sta scontando il carcere a vita nella prigione di massima sicurezza Adx di Florence, nel Colorado, detta l’Alcatraz delle Montagne Rocciose. Ai cartelli produrre una pillola contenente fentanyl costa appena “10 centesimi”, ma al dettaglio viene rivenduta ad un prezzo compreso tra “10 e 30 dollari”. Risultato, i cartelli messicani incassano “miliardi di dollari” grazie agli oppioidi sintetici. Senza neppure doversi preoccupare di piantare papaveri sulle montagne di Sinaloa.
Per capire quali danni il fentanyl possa fare in Europa, basta leggere le parole di Papadopoulos: “Gli americani oggi – ha detto ai membri del Congresso – stanno vivendo la crisi legata alle droghe più devastante nella storia della nostra nazione. E questo accade perché una droga, il fentanyl, ha trasformato il panorama del crimine. E’ eccezionalmente economico da produrre, eccezionalmente facile da nascondere ed eccezionalmente letale per chi lo assume. E’ la principale causa di morte per gli americani di età compresa tra 18 e 45 anni: uccide americani di tutti i ceti, in ogni Stato e in ogni comunità di questo Paese”.