“Autonomia strategica dell’Unione europea” in un quadro di coordinamento con la Nato, cooperazione con gli Stati Uniti e “rilancio dell’agenda atlantica“. Sono gli “obiettivi cruciali” per il premier Mario Draghi in politica estera, illustrati questa mattina alla sessione di Sicurezza e Difesa del Consiglio dell’Ue.
L’Europa – ha spiegato il primo ministro italiano – dovrà essere in grado di dotarsi di strumenti adeguati nel campo della cybersecurity e contro le minacce ibride, ovvero la “combinazione di attività coercitive e sovversive, di metodi convenzionali e non convenzionali (cioè diplomatici, militari, economici e tecnologici), che possono essere usati in modo coordinato da entità statali o non statali per raggiungere determinati obiettivi, rimanendo però sempre al di sotto della soglia di una guerra ufficialmente dichiarata”.
Obiettivi che l’Ue dovrà raggiungere in modo “autonomo e coordinato” con Washington, in segno di discontinuità con l’amministrazione precedente di Donald Trump. Concetti già espressi da Draghi nel discorso per la fiducia al Senato: “Questo governo – aveva detto – sarà convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia: Unione europea, alleanza atlantica, Nazioni Unite”.