“Fino ad oggi, sono 8,9 milioni i cittadini che hanno aderito con un totale di 784,4 milioni di transazioni e 16,4 milioni di strumenti di pagamento attivati. Di fatto, si sceglie inopinatamente di tornare al passato, invece di sostenere un programma anti-evasione che sta funzionando”. Non ci stanno grillini, soprattutto quelli interni alla commissione Finanze, che ‘snocciolando dati e cifre’, contestano la decisione da parte del premier Draghi, di sospendere per i prossimi sei mesi il meccanismo di premi e rimborsi per chi utilizza i pagamenti elettronici, meglio conosciuto come il Cashback.
In particolare, a tirare le file dei parlamentari M5s, è il ministro dell’Agricoltura (e capodelegazione del M5S al governo), Stefano Patuanelli il quale, a margine del Consiglio europeo in Lussemburgo ha affermato che “La sospensione del cashback è un errore” Nato comuna sorta di progetto anti-evasione da parte dell’ex governo Conte, il progetto godeva di un fondo di cinque miliardi di euro, per assicurargli funzionalità almeno fino al giugno del 2022. Patuanelli spera ancora che “si possa tornare indietro su questa decisione, l’ho detto e ripetuto ieri in cabina di regia”. Gli fa eco anche l’altra ministra M5s, Fabiana Dadone, che ritiene “Un errore la sospensione del cashback che come strumento di incentivo all’utilizzo di pagamenti elettronici e lotta all’evasione è stato perfetto. Chiederemo in Consiglio dei Ministri i motivi di questa decisione”.
Oltre al Pd, la decisione di Draghi ha ‘sorpreso’ anche il Pd e Sinistra italiana. E intanto si solleva timida la protesta anche dalle file del Pd, nonché di Sinistra italiana. Il deputato e responsabile Pd per la Coesione e il Mezzogiorno dem, Michele Bordo, commenta che “Non condivido la scelta di sospendere il cashback per il prossimo semestre. Una cosa è correggere ciò che non ha funzionato del meccanismo, altra cosa è sospenderlo. Il cashback ha consentito in questi mesi un maggiore utilizzo della moneta elettronica, un migliore tracciamento dei pagamenti, la riduzione del nero e dell’evasione fiscale. Per tutte queste ragioni, è un errore tornare indietro. Spero che ci sia spazio per rivedere la decisione assunta ieri dalla cabina di regia riunitasi a Palazzo Chigi”.
Sorpreso anche Nicola Fratoianni, di Sinistra Italiana, che aggiunge: “Dovevano bloccare i licenziamenti e invece hanno bloccato il cashback. Dovevano ascoltare le organizzazioni sindacali dei lavoratori e finora li hanno ignorati. In sostanza, al di là degli slogan il governo dei migliori ha finora eseguito il diktat di Confindustria”.
Max