“Non ci sono scuse per chi aggredisce. Non ci sono scuse”. Così, riferendosi ovviamente al presidente Putin, stamane il presidente del Consiglio, nell’ambito delle comunicazioni alla Camera, come sempre, in vista del Consiglio europeo, al via da domani a Bruxelles.
Come ha spiegato il premier, “Se non si garantiscono aiuti all’Ucraina, difendiamo il paese aggressore. Dovremmo accettare che gli ucraini perdano il loro paese e accettino la schiavitù”.
Del resto questo, ha poi aggiunto, “E’ un terreno scivoloso che ci porta a giustificare tutti gli autocrati, tutti coloro che hanno aggredito paesi inermi, a cominciare da Hitler e da Mussolini”.
“Noi cerchiamo di fare la pace – ha poi tenuto a rimarcare ancora il presidente del Consiglio – lo facciamo fino alla fine, Macron telefona a Putin non so quante volte a settimana, ma bisogna essere in due per fare la pace”.
Dunque ha poi colluso Draghi, rispetto al gravissimo conflitto in Ucraina “il sostegno del Parlamento è essenziale”.
Max