Dopo il largo consenso del Senato, in questi minuti sono in corso gli interventi alla Camera, che precedono l’imminente votazione sulla fiducia.
Un appuntamento quest’ultimo, che il Presidente del Consiglio ha introdotto attraverso un intervento profondo ed appassionato, repliche che non hanno trascurato nessun aspetto di quella che sarà – si auspica – l’Italia che questo nuovo esecutivo andrà a costruire nei prossimi mesi.
Un’introduzione, quella di Mario Draghi, dettata da una doverosa ed urgente priorità: ”Spero condividiate questo sguardo rivolto al futuro costantemente, confido che ispiri lo sforzo comune verso il superamento di questa emergenza sanitaria e della crisi economica e che nelle mie ambizioni caratterizzerà certamente l’azione di questo governo”.
Quindi, non dimenticando nulla (corruzione in primis), il neo capo dell’esecutivo è intervenuto ”Sulle tutele del made in Italy e la concorrenza sleale, l’impegno del governo è totale. Un Paese capace di attrarre investitori anche internazionali deve difendersi dai fenomeni corruttivi che rappresentano un veicolo di ingerenza criminale anche da parte delle mafie e un fattore disincentivante sul piano economico per gli effetti depressivi sulla competitività e la libera concorrenza. Ieri a proposito dello sviluppo del Mezzogiorno ho detto che sì c’è il credito d’imposta ma la prima cosa è assicurare legalità e sicurezza – ha quindi rimarcato Draghi, seguito da una selva di applausi – Altri strumenti si possono e si devono usare ma se manca quella base…”.
L’apertura non poteva poi non offrire una lucida riflessione circa il futuro che attendono le piccole e medie imprese: “Occorre sostenere l’internazionalizzazione, potenziare il credito di imposta per investimenti, ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e anche la consulenza per la quotazione delle Pmi. Inoltre occorre estendere a queste e rendere fruibile il piano nazionale di transizione 4.0 per favorire e accompagnare le Pmi nella transizione tecnologica“. Un obiettivo di “medio periodo – ha spiegato – che incrocia internazionalizzazione, accesso al capitale, investimenti per rafforzare la nostra manifattura per renderla più competitiva“.
Poi, altro tema urgente, la giustizia, nei confronti della quale “bisognerà intraprendere azioni innovative, per migliorare l’efficienza civile e penale, ed ottenere un processo giusto, di durata ragionevole in linea con gli altri Paesi europei”.
Ma anche lo sport, infatti Draghi ha tenuto a precisare che, “Il fatto che non abbia detto nulla ieri sullo sport, “non significa che non sia importante. E’ un mondo profondamente radicato nella nostra società e nell’immaginario collettivo, fortemente colpito dalla pandemia. Questo governo si impegna a preservare e sostenere il sistema sportivo italiano tenendo conto della sua peculiare struttura e dei molteplici aspetti che lo caratterizzano, non solo in relazione all’impatto economico, agli investimenti e ai posti di lavoro ma anche per il suo straordinario valore sociale, educativo, formativo e salutistico“.
Ad avvalorare il rispetto e le aspettative rispetto a questo settore, il premier che aggiunto: ”Penso ai grandi eventi sportivi nazionali e internazionali la cui massima espressione è rappresentata dai Giochi olimpici di Milano e Cortina 2026. Il lavoro che dobbiamo sviluppare per prepararci al meglio all’evento è già una manifestazione di fiducia nel futuro dell’Italia, al suo interno e all’estero, oltre che un’occasione di sviluppo per infrastrutture, turismo, innovazione tecnologia, ricerca e sostenibilità ambientale“.
Max