Oggi finalmente la prima, in video-collegamento, della due giorni del Consiglio Europeo, con Mario Draghi a rappresentarci. Un Eurosummit al quale, oltre ai capi di Stato e di governo europei, stanno partecipando anche la presidente della Bce (Christine Lagarde), ed il presidente dell’Eurogruppo (Paschal Donohoe).
A minuti è atteso anche l’ingresso in video del presidente Usa, Joe Biden, con il quale si dibatterà il tema dei vaccini.
Ed a proposito di vaccini, ha colpito in tal senso l’intervento del nostro premier il quale, senza mezzi termini ha denunciato che “I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche, penso soprattutto ad AstraZeneca”.
AstraZeneca sulla quale, attraverso un’intervista al ‘Financial times’, proprio oggi Matt Hancock, ministro britannico della Salute, ha tenuto a precisare che l’azienda farmaceutica anglo-svedese ha con Londra un contratto “di esclusiva per la fornitura del vaccino contro il coronavirus” mentre, diversamente, l’Ue ha invece stipulato un accordo basato sui “migliori sforzi” da parte di AstraZeneca. “Ritengo che le nazioni che si basano sul libero commercio – ha affermato Hancock – seguano il diritto contrattuale. Loro hanno un contratto di ‘migliori sforzi’ e noi abbiamo un accordo di esclusiva” dunque, ha tenuto a rimarcare, “il nostro contratto prevale sui loro. Si chiama diritto contrattuale. E’ molto semplice”. Dichiarazioni ‘pesanti’ poi subito ‘rimediate’ dopo un serrato e lungo colloquio con Bruxelles, al termine del quale è stato poi emesso un comunicato, dove si afferma che Londra e Bruxelles stanno invece cooperando “per estendere la fornitura di vaccini a tutti i nostri cittadini”.
Ad ogni modo, bene ha fatto Draghi a sottolineare il pessimo rapporto che caratterizza le relazioni fra AstraZeneca e l’Ue. Del resto poco prima di collegarsi con il Consiglio Europeo, il capo del governo si era rivolto ai numerosi ricercatori della Fondazione Umberto Veronesi, confidando che “Mai come ora ci siamo resi conto di quanto sia importante per ciascuno di noi e per la nostra società la salute, e di quanto lo sia la ricerca che la garantisce. Con uno sforzo di condivisione e una velocità senza precedenti, la ricerca scientifica e clinica ci hanno indicato la strada per uscire dalla pandemia”.
Come ha poi aggiunto il premier (ricordando “il grande medico ed amico Umberto, la cui memoria è sempre vicina al mio cuore”), “Dietro alle scoperte e i progressi scientifici ci sono il lavoro e lo studio di tanti, a partire dai giovani ricercatori: a loro va il mio incoraggiamento e la mia stima. Il loro impegno è essenziale per garantire il progresso della medicina e della cura, non solo per il Covid-19. Alle fondazioni e agli enti che finanziano la ricerca indipendente va la mia gratitudine: senza il loro sostegno molti giovani dovrebbero rinunciare alle loro aspirazioni”.
Max