Una volta esisteva il ‘fare politica’, una sorta di vera e propria ‘professione’ dove, accanto all’interesse del Paese, era affiancato anche una sorta di ‘codice civile’, che prevedeva senso dello Stato, senso di responsabilità e, non da ultimo, anche ‘spirito di sacrificio’. Virtù che la ‘politica moderna’, fatta ormai da imprenditori senza scrupoli, ‘tecnici dell’ultimora’, capitani di ventura, e da pochissime persone preparate, ha ormai sacrificato in virtù del sondaggio o del responso elettorale.
Così, in parte, non sorprende l’ultima presa di posizione messa in scena dal M5s alla Camera, che ha deciso di disertare il voto per il Dl Aiuti. E vero, sarebbe passato comunque, ma in un momento di grandissima crisi come questo, non è stata certo una pensata giusta. Bene hanno fatto i rappresentanti degli altri schieramenti politici a ‘menare’ duro: non è adesso che si debbono regolare i conti, e non può il Paese permettersi il lusso di veder cader l’ennesimo governo per ‘questioni personali’. Nei due lunghissimi anni della pandemia, abbiamo purtroppo pagato sulla nostra pelle l’incapacità gestionale di questa classe politica che, dopo aver riportato in Italia il coprifuoco, è andata in tilt collezionando una serie tale di ‘casini’, dai quali faticheremo anni ad uscirne.
Ed oggi ‘la presa di posizione’ espressa dal Movimento 5 stelle non è andata giù proprio a nessuno, ancora di meno allo stesso Draghi, che neppure una settimana fa aveva incontrato Conte, dichiarando tutta la sua disponibilità. E stavolta il premier deve aver reagito sicuramente malissimo. Prima ha incontrato i vari ministri del suo governo: Franco (Economia), la Cartabia (Interni), Speranza (Salute), ed Orlando (Lavoro) e, verso 18.30 ha lasciato Palazzo Chigi, destinazione il Quirinale.
Mentre scriviamo, il presidente del Consiglio è ancora a colloquio con il presidente della Repubblica, con il quale starà sicuramente commentando quanto accaduto oggi, probabilmente anche in riferimento alla situazione in generale. Sarà ovviamente nostra premura di informare circa il contenuto dell’incontro e, soprattutto, cosa accadrà. Speriamo bene…
Poco più di sessanta minuti, tanti sono bastati al premier Draghi, per mettere al corrente il Presidente Mattarella sull’evolversi della situazione politica interna, in special modo dopo l’atteggiamento tenuto stamane dal M5s alla Camera.
Ovviamente, al centro del colloquio, anche la politica internazionale, anche in virtù dell’esperienza acquisita dal Capo dello Stato, nell’ambito del recente viaggio in Mozambico e Zambia.
Max