“Oggi l’unità non è un opzione, è un dovere. Un dovere guidato da ciò che son certo unisce tutti: l’amore per l’Italia”. Così Mario Draghi nel discorso programmatico al Senato. Il premier ha parlato per 53 minuti. Priorità assoluta alla lotta al Covid, che necessita “spirito repubblicano” e “responsabilità nazionale”, principali doveri “a cui siamo chiamati tutti”, ha detto Draghi.
“Oggi abbiamo, come accadde ai governi nel primo dopoguerra, la possibilità, o meglio la responsabilità, di avviare una nuova ricostruzione. L’Italia si risollevò dal disastro della seconda guerra mondiale con orgoglio e determinazione e mise le basi del miracolo economico grazie a investimenti e lavoro. Nella fiducia reciproca, nella fratellanza nazionale, nel perseguimento di un riscatto civico e morale. A quelle ricostruzione collaborarono forze politiche ideologicamente contrapposte. Sono certo che anche a questa nuova ricostruzione nessuno farà mancare, nella distinzione di ruoli e identità, il proprio apporto. Questa è la nostra missione di italiani: consegnare un Paese migliore e più giusto ai figli e ai nipoti”. “Spero che i giovani – ha chiosato – non debbano rimproverarci per il nostro egoismo”.
Questione centrale del nuovo governo sarà la fiducia dei cittadini verso le istituzioni, determinante per “il progresso di un Paese”. Ma per ottenere la fiducia serve “responsabilità delle forze politiche”, ovvero affrontare l’emergenza e “occuparsi di chi soffre adesso”. Ma anche fare le riforme. Perché “le riforme compiute a tempo – ha detto il premier citando Cavour – rafforzano l’autorità”. Nel suo intervento Draghi ha ringraziato il lavoro del predecessore, Giuseppe Conte, ma ha aggiunto che il suo governo si impegnerà “a informare con sufficiente anticipo i cittadini, per quanto compatibile con l’evoluzione della pandemia, di ogni cambiamento nelle regole”.
“Sostenere questo governo – ha proseguito Draghi – significa condividere l’irreversibilità della scelta dell’euro, significa condividere la prospettiva di un’Unione europea sempre più integrata che approderà a un bilancio pubblico comune capace di sostenere i Paesi nei periodi di recessione”. Sarà un governo “convintamente europeista e atlantista, in linea con gli ancoraggi storici dell’Italia”. “Proprio la pandemia – ha sostenuto il premier – ha rivelato la necessità di perseguire uno scambio più intenso con i partner con i quali la nostra economia è più integrata: Francia e Germania”, con i quali il nostro Paese ha “un rapporto strategico imprescindibile”. E con gli Stati Uniti, con i quali “il rapporto non potrà che intensificarsi”.
Il premier si è inoltre rivolto direttamente ai cittadini, il cui giudizio sull’Italia è spesso critico e di sconforto. “Dobbiamo essere più orgogliosi – ha detto – più generosi e più giusti nei confronti del nostro Paese.
La priorità del nuovo governo sarà la campagna vaccinale. “Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie sui cui possiamo contare, ricorrendo alla protezione civile, alle forze armate, ai tanti volontari. Non dobbiamo limitare le vaccinazioni in luoghi specifici, spesso ancora non pronti, ma abbiamo il dovere di renderle possibili in tutte le strutture disponibili”. “La velocità è essenziale – ha spiegato – non solo per proteggere gli individui e le loro comunità sociali, ma ora anche per ridurre che sorgano altre varianti del virus. Il virus è nemico di tutti”.
Dopo l’emergenza Covid, Draghi ha affrontato la questione scuola, sostenendo che si deve tornare “rapidamente a un orario scolastico normale” attraverso la distribuzione su “diverse fasce orarie”, ma anche “fare il possibile” per recuperare le ore di didattica in presenza perse lo scorso anno. Bisognerà “allineare il calendario scolastico alle esigenze derivanti dall’esperienza vissuta dall’inizio della pandemia” e “ritornare a scuola in sicurezza”.
Tra i temi fondamentali l’ambiente. “Il riscaldamento globale ha effetti diretti sulle nostre vite. Proteggere il futuro dell’ambiente, conciliandolo con il progresso sociale, richiede un nuovo approccio: digitalizzazione, agricoltura, salute, energia, aerospazio, cloud computing, scuole, protezione dei territori, biodiversità, riscaldamento globale ed effetto serra sono diverse facce di una sfida poliedrica che vede al centro l’ecosistema in cui si svilupperanno tutte le azioni umane”.
“Il governo dovrà proteggere tutti i lavoratori, ma sarebbe un errore proteggere tutte le attività economiche – ha detto il premier – Alcune dovranno cambiare anche radicalmente”. La scelta spetterà “alla politica nei prossimi mesi”. E sul tema lavoro Draghi ha spiegato che il suo governo lavorerà per “garantire parità di competizione tra generi“. “Una vera parità di genere non significa un farisaico rispetto di quote rosa richieste dalla legge.
La parte centrale del discorso è dedicata al Recovery fund, il piano da 209 miliardi per la ripresa dell’Italia. “La strategia per i progetti non può che essere trasversale e sinergica, basata sul principio dei co-benefici, cioè con la capacità di impattare in più settori, in maniera coordinata. Dovremo imparare a prevenire piuttosto che riparare. “Queste risorse – ha proseguito – dovranno essere spese puntando a migliorare il potenziale di crescita della nostra economia”. Innovazione, digitalizzazione, competitività e cultura, transizione ecologica, formazione e ricerca, salute, equità sociale saranno gli “obiettivi strategici”.