“Oggi siamo in un luogo di lavoro, di produzione, di successo. È da qui che vogliamo partire per entrare insieme in questa stagione di ripresa e renderla duratura e sostenibile. Perciò serve un’Italia unita nel desiderio di tornare a crescere e credere nel suo futuro“.
Prendendo spunto dalla visita all’interno dello stabilimento di Fiorano Modenese, il premier Draghi ha colto l’occasione per rimarcare le grosse opportunità rappresentate dal Pnrr: “Gli investimenti e le riforme del nostro Piano non impegnano solo il governo nazionale. Coinvolgono tutti i livelli di governo territoriale e ogni energia produttiva del Paese”.
Come ha tenuto ha sottolineare il capo del governo, ”Questa opportunità che ci viene data oggi non è quella di tornare a una costruzione istituzionale che era quella prevalente prima della pandemia. Perché prima della pandemia crescevamo molto poco. Il grande timore è che finita la pandemia e avviata una forte ripresa, questa non sia duratura e torniamo ad un tasso di crescita molto modesto degli ultimi anni”.
“Questa Italia è viva, forte, e ha tanta voglia di ripartire”, ha poi aggiunto il presidente del Consiglio, “I mesi della pandemia sono stati molto duri per i lavoratori e per le imprese. Ma, grazie ai sacrifici degli italiani e alla forte accelerazione della campagna vaccinale, abbiamo davanti una fase nuova. Una fase di ripresa e fiducia, su cui costruire un Paese più giusto e più moderno. E liberare le energie che sono rimaste ferme in questi mesi e questi anni“.
Quindi, parlando poi dell’occupazione, il premier “Tutti gli enti internazionali stanno rivedendo al rialzo le previsione sull’economia italiana. Anche il tasso di occupazione è in crescita, e questo è molto importante perché siamo solo all’inizio. Le disuguaglianze si sono ampliate con la pandemia, quelli che hanno perso di più il lavoro sono stati i giovani e soprattutto le donne. E’ una crisi che non ha distribuito i suoi effetti uniformemente“.
Ed ancora, ”Il decreto legge sulle semplificazioni approvato la settimana scorsa in Consiglio dei Ministri rappresenta un cambio di passo essenziale per l’Italia“. Spiegando che “È vasto e molto complesso”, Draghi ha spiegato che “Riduce le incertezze e i tempi delle burocrazie. Semplifica il lavoro dell’imprenditore e la vita del cittadino ma senza indebolire i presidi di tutela dell’ambiente, del lavoro e soprattutto della legalità. In particolare, il diritto alla salute e alla sicurezza sui luoghi di lavoro, fondamentali in una fase di ripartenza vengono preservati e rinforzati“.
Infine l’ex numero uno della Bce ha tenuto a ringraziare tutti per il clima di collaborazione instauratosi intorno al suo progetto di governo che “Ha avuto il sostegno e il contributo di tutte le forze politiche, sociali e sindacali e anche delle regioni ed enti locali e vorrei qui ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a questo risultato“.
Più tardi, rientrando nella Capitale, il premier ha affermato: “E’ la prima volta che esco da Roma da quando la pandemia si è cominciata ad attenuare, si percepisce sollievo, entusiasmo, una voglia di ricominciare e sprigionare le proprie energie produttive e imprenditoriali, la propria visione del mondo. E’ una cosa che dà conforto. C’è tanta voglia di ripartire. ”.
Quindi il capo del governo ha assicurato che quella di oggi sarà la prima di una serie di visite alle capacità produttive del paese, che intende fare nei prossimi mesi, su tutto il territorio nazionale.
Dunque, non solo vertici europei e appuntamenti internazionali, ma anche ‘accompagnare’ i progetti che andranno a formare ‘lo scheletro’ del Pnrr. Ottime premesse per il ‘Recovery plan made in Italy’, probabilmente nel Cdm di venerdì, quando saranno discusse le riforme ‘propedeutiche’ al Piano, che comporteranno il dl reclutamento di figure professionali necessarie per rafforzare le amministrazioni e attuare i progetti nei tempi.
Max