Draghi: “Molti rischi sulla crescita in Europa, impossibile agire da soli” – di Simone Lorusso

Il rischio che la prospettiva di crescita dell’Eurozona vada al ribasso, purtroppo, esiste eccome. A confermarlo sono state le parole del presidente della Banca centrale europea (Bce), Mario Draghi, in un discorso al Parlamento svedese. “Tutti gli attori politici – sia a livello nazionale che europeo – devono fare la loro parte per la riduzione del debito , l’aumento della crescita potenziale e la solidità dell’euro” ha sottolineato il numero uno di Bce, dimostrando come la banca non possa farsi carico da sola per la crescita. “ Ci sono già indicazioni tangibili che l’attuale pacchetto di credit easing sta portando tangibili benefici”- ha continuato Draghi, ma “se dovesse essere necessario contro un’inflazione bassa troppo a lungo” la Bce è “unanimemente” pronta a nuove misure e lo staff è al lavoro a nuove misure se necessarie. Non a caso anche le più recenti previsioni di istituzioni pubbliche e private sono state realizzate al ribasso, come ha ricordato sempre nel discorso, e la situazione economica europea non può non portare a questo pessimismo. Le ragioni principali di questa frenata della crescita sembrano essere “l’alta disoccupazione, la considerevole capacità non utilizzata e i necessari aggiustamenti di bilancio” anche se non sembrano in grado di scalfire la moderata aspettativa di crescita riguardante i prossimi anni, cavalcata grazie “alle misure di politica monetaria, ai miglioramenti in atti delle condizioni finanziarie e ai progressi fatti sul fronte delle riforme strutturali e del consolidamento fiscale”.

Il vecchio continente, insomma, si trova ancora una volta di fronte ad una realtà dura da accettare e superare e l’unico modo per riuscirci, secondo Mario Draghi, sta nel “condividere ulteriormente sovranità” sulle politiche economiche nazionali, attraverso un “salto in avanti dalle regole comuni verso istituzioni comuni”. Un aiuto importante, nonché il maggiore, arriverà ovviamente dalla Bce, che può fornirlo acquistando titoli di stato, “per generare stabilità ai prezzi, sempre ovviamente rispettando il trattato e mandato ricevuto” come ha sottolineato l’ex presidente, in carica fino al 2011, Jean Claude Trichet. Mentre le aspettative sul futuro sembrano ancora lontane dall’assumere una forma rassicurante, la Borsa Europea ha reagito positivamente alle parole del leader di Bce. Infatti, dopo un avvio cauto, girano in rialzo sia Francoforte, che dopo il dato sul tasso di disoccupazione della Germania sceso a un minimo record guadagna mezzo punto percentuale, che Londra, fermatasi sopra la parità (+0,06 per cento).