“L’inattendibilità dei tamponi e l’inefficacia dei vaccini che non solo non immunizzano ma addirittura favoriscono la diffusione del virus, gli errori letali dei protocolli ministeriali applicati negli ospedali e la possibilità di curare i malati di Covid tranquillamente a casa: quando ne parlavo io, ormai parecchi mesi fa, sono stato deriso e insultato. Ora che la realtà sta confermando tutte le mie affermazioni, i virologi che mi attaccavano continuano ad essere osannati in tv nonostante abbiano dimostrato la loro impreparazione mentre io resto sospeso dall’Ordine dei medici e non posso assistere i pazienti. Adesso basta: è ora che tutti sappiano la verità”.
Mariano Amici, il medico di base di Ardea (RM) balzato agli onori della cronaca per le sue posizioni critiche nei confronti della gestione sanitaria della pandemia, commenta così gli sviluppi che negli ultimi tempi stanno mettendo in discussione la strategia messa in campo dal Governo tra Green Pass e vaccinazioni e annuncia la pubblicazione di un libro (“COVID: VERITA’ E LIBERTA’ NEGATE”, AP Editore srl) in cui renderà pubblici i documenti e le ricerche scientifiche che sostengono le sue molteplici prese di posizione: “Per delegittimarmi nei talk show televisivi alcuni presunti esperti mi hanno dato dello stregone o dello studentello – spiega il medico dell’Asl RM6, attualmente sospeso per non essersi sottoposto alla vaccinazione obbligatoria per la categoria – ma per prevedere con mesi d’anticipo lo scenario che stiamo vivendo oggi non serviva la sfera di cristallo: bastava aver studiato medicina e svolgere seriamente la professione secondo scienza e coscienza. Ogni mia affermazione e ogni intuizione sono sempre fondate su solide basi scientifiche e corroborate dalle risultanze degli studi più recenti che hanno progressivamente avallato le mie dichiarazioni e che oggi trovano ulteriore conferma nella realtà che è sotto gli occhi di tutti”.
Nel libro, che uscirà nelle librerie e in edizione digitale tra due settimane, Mariano Amici pubblicherà quindi testi scientifici e documenti ufficiali per quella che definisce “una doverosa operazione di trasparenza che permetta all’opinione pubblica di maturare una propria consapevolezza sulla situazione pandemica”: “Io non passo le mie giornate a fare interviste televisive o radiofoniche – ironizza polemicamente il medico romano – ma finché mi è stato consentito ho continuato a visitare i pazienti malati di Covid a domicilio ed è lì che ho iniziato a constatare, già due anni fa, che la situazione era diversa da come veniva raccontata: mentre negli ospedali si moriva, io curavo i miei assistiti tranquillamente a casa e senza la necessità di ricoveri o costose terapie ma usando, in base ad ogni singolo quadro clinico, farmaci presenti sul mercato da decenni. E man mano che trovavo riscontri anche negli studi internazionali che in Italia passano sotto silenzio ho iniziato a parlarne con altri colleghi medici ma ho trovato un muro di scetticismo, disinteresse o autentico terrore di andare contro le gerarchie: è stato a quel punto che ho iniziato a parlarne sul web e nelle piazze, fino a quando la stampa mainstream si è accorta di me”.
Per Mariano Amici, che ha dimostrato la fondatezza scientifica delle proprie posizioni anche nel corso delle istruttorie aperte nei mesi dall’Ordine dei Medici e dall’AslRM6, è proprio la ribalta televisiva nazionale a rappresentare un altro motivo di profonda delusione: “All’inizio – ammette il medico – credevo che mi invitassero ai talk show per consentirmi di esporre le mie idee e di discuterne pacatamente con gli esperti nell’interesse dei cittadini, in fin dei conti io avevo curato senza ospedalizzazioni e senza vittime migliaia di pazienti lasciandoli a casa mentre la situazione nel resto del paese restava drammatica: mi sembrava normale che, come succede in ambito scientifico, ci si confrontasse nel merito della mia esperienza per capire come mai il mio approccio terapeutico, frutto di un’esperienza maturata in oltre 40 anni di professione medica a contatto coi pazienti, fosse più efficace dei protocolli misteriali predisposti dai granti esperti. Invece, ogni volta, hanno cercato di massacrarmi ridicolizzandomi: e allora, siccome in tv non è possibile approfondire questi temi, ho deciso di scrivere un libro per aiutare i cittadini a capire che il Covid non è la peste e che se si interviene subito è possibile guarire stando a casa. Dopo due anni così dolorosi e così difficili per tutti, bisogna dire la verità e iniziare a chiedersi a chi faccia comodo continuare a terrorizzare la gente”.