È scontro tra i sindaci delle principali città italiane e il governo sulla norma presente in bozza del nuovo Dpcm che affida ai sindaci il potere di chiudere strade e piazze dalle 21 per far rispettare il divieto di assembramento. Molto duro Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente Anci (Associazione nazionale comuni italiani), che incolpa il governo di aver scaricato la responsabilità del coprifuoco sui sindaci agli occhi dell’opinione pubblica. “Non parteciperemo più a riunioni di regia – ha detto – perché, se il governo decide senza tener conte delle esigenze locali, la nostra presenza è inutile”.
Critica anche la prima cittadina di Roma, Virginia Raggi, che lamenta la mancanza di risorse adeguate alla richiesta: forze dell’ordine, informazioni, fondi.
Dopo la pioggia di critiche, nel Dpcm definitivo è stato tolto il riferimento esplicito ai sindaci presente nella bozza e citato dal premier Giuseppe Conte in conferenza stampa. Ma restano le perplessità su chi dovrà chiudere strade o piazze dove si possono creare situazioni di assembramento. Secondo il Viminale sarà compito dei sindaci, ma “supportati in tutto da prefetti negli appositi comitati provinciali di ordine pubblico”.
Mario Bonito