Una riunione, quella che si sta consumando in queste ore a Palazzo Chigi, per lo più incentrata sulle imminenti misure da indire in occasione delle festività, quella che vede il premier Conte, a confronto con i ministri Speranza e D’Incà, ed i capigruppo di maggioranza.
Ovviamente, prima di approfondire il tema del Natale, per ovvie priorità (e la logistica che comporterà), il vertice ha prima affrontato la questione vaccinazioni, anche perché (come stra-annunciato), in relazione all’arrivo del vaccino anti-Covid che arriverà a inizio anno, il governo dovrà approntare una ‘strategia perfetta’, in grado soddisfare in primis le priorità, come le strutture ospedaliere, le Rsa, e le persone più fragili.
Tornando invece alle festività, a quando pare, onde evitare ‘furbate’ o situazioni al limite, l’intenzione è quella di impedire totalmente qualsiasi spostamento, anche tra regioni gialle.
Tuttavia, hanno riferito fonti interne al ‘Palazzo’, nell’ambito del vertice si starebbe valutando però la possibilità – ‘eccezionalmente’ – di consentire sia i ricongiungimenti familiari, che potersi recare nelle seconde case.
Trova invece forti resistenze l’opzione alberghi, a vantaggio di quanti appassionati di scii.
In ogni caso, dette misure saranno in vigore dal 21 dicembre al 6 gennaio.
Altro tema di confronto, la scuola. Qui da parte di Conte (“sarebbe un bel segnale per i ragazzi”, ha detto), l’intenzione sarebbe quella di far tornare dietro i banchi gli alunni già dal prossimo 14 dicembre. Un’ipotesi in parte smorzata dalla vicinanza con le vacanze natalizie. C’è poi da aggiungere che simile decisione per essere attuata, dovrebbe comunque incassare l’ok da parte del Comitato tecnico Scientifico.
La riunione come dicevamo prosegue, ed è previsto che si inoltri fino a tardi. Speriamo sia ‘fruttifera’, soprattutto per noi, poveri comuni mortali…
Max