Come spieghiamo in un altro articolo, non solo gli altalenanti equilibri interni alla maggioranza fanno ‘ondeggiare paurosamente la barca’ ma, soprattutto, il rapporto con le Regioni.
Tuttavia, tanto per evidenziare nella fattispecie alcune delle diversità che albergano nel governo, non soltanto la lettera che Regioni e Province hanno inviato al governo (lamentando di non esser state considerate), ma anche quella vergata dai senatori e deputati del Pd.
E già perché, a quanto pare, alcune delle misure restrittive per il Natale, non sarebbero state gradite al Nazareno (nella foto), in particolare, quella relativa al divieto di poter spostarsi dai comuni nei festivi.
Dpcm: non solo Regioni e Comuni, ma anche senatori e deputati del Pd in rivolta
Nello specifico, 25 senatori del Pd al loro capogruppo Andrea Marcucci, e 30 deputati Pd, al presidente del gruppo, Graziano Delrio, hanno contestato il divieto degli spostamenti espresso dal governo, perché a loro dire, in occasione delle festività è giusto che gli stretti familiari possano spostarsi tra Comuni diversi per ricongiungersi.
Tuttavia, non perdendo di vista le attenzioni degli elettori, ‘addolcendo la pillola‘, senatori e parlamentari hanno però tenuto a sottolineare che ”È un appello al buon senso e privo di qualsiasi polemica per consentire una maggiore mobilità fra i Comuni durante il Natale”.
I 25 senatori (Alfieri, Bini, Biti, Cirinnà, Collina, D’Alfonso, D’Arienzo, Fedeli, Ferrari, Ferrazzi, Giacobbe, Iori, Laus, Manca, Messina, Nannicini, Parrini, Pittella, Rojc, Rampi, Stefano, Taricco, Vattuone, Valente, e Verducci), hanno così chiesto a Marcucci di “attivarsi con il Governo affinché lo spostamento tra Comuni nelle giornate del 25,26, 1 gennaio, possa avvenire per consentire a persone che vivono in comuni medio piccoli di ricongiungersi per poche ore con familiari che abitano in altri Comuni”.
Dpcm: Marcucci ‘portavoce’ dei mal di pancia interni alle forze di maggioranza
Così Marcucci, capogruppo del Pd a Palazzo Madama, si è rivolto al governo scrivendo: “Mi rivolgo al Premier Conte: cambi le norme sbagliate inserite nel decreto sulla mobilità comunale del 25, 26 e 1 gennaio. Lo chiedono le Regioni e 25 miei colleghi senatori del Pd. Non è una questione di poco conto – prosegue Marcucci – riguarda milioni di famiglie che abitano in zone limitrofe, divise soltanto dai confini del proprio Comune. Bisogna, a mio avviso, rendere possibile, nel rispetto delle norme, i ricongiungimenti familiari ed affettivi anche solo per poche ore. Servirebbe anche non discriminare tra attività economiche di città ed attività economiche di Paese”.
Dpcm Natale: una contestazione legittima che però ‘serra anche le fila’…
Una missiva apparentemente ‘buonista’ (si parla di ricongiungersi con i propri cari a Natale), che in realtà nasconde le continue contrapposizioni – anche di correnti avverse all’interno degli stessi schieramenti – che da settimane sfruttano ogni occasione per colpirsi reciprocamente.
Ad esempio in molti sospettano che quella di Marcucci sia una sorta di ‘prova di forza’ all’interno del Pd, tanto è che fra i 25 firmatari, guarda caso, suggeriscono malignamente dal Nazareno, “Esclusi i tre membri del governo, hanno firmato tutti meno i senatori dell’area Franceschini…”. Come non tornare dunque alla ‘rumorosa’ riunione che proprio ieri ha contrapposto i ministri Speranza e D’Incà, ai capi gruppi della maggioranza a proposito delle nuove misure restrittive?
Dpcm Natale, anche da Italia Viva proteste per i ricongiungimenti extra comune negati
Ma non solo, sempre nell’ambito della maggioranza, c’è da segnalare anche la precisa presa di posizione di Italia Viva che, attraverso Marattin a Faraone, hanno in qualche modo ‘fatto la fronda’ – delineando così il ‘potenziale di fuoco’ di ciascuna fazione – rinfacciando al governo: “Non permettere alla gente di andare a Natale ad abbracciare i propri genitori anziani secondo me è una sciocchezza. Glielo dico proprio sinceramente. Ma senza nessun pelo sulla lingua ……”. Quindi Marattin intervenendo stamane ad ‘Agorà’ ha incalzato: “Ma dire che in un comune come Milano, come Roma, che è il più grande d’Italia, ci si può spostare da Ostia a qui e in un comune di 5 mila abitanti non si può andare, non si favorisce il ricongiungimento familiare il giorno di Natale, se dovesse essere questa la decisione finale, secondo me sarebbe una sciocchezza”.
E meno male che con l’arrivo delle festività natalizie si tende tutti ad essere più buoni…
Max