Mentre nel Paese ‘impazza’ la questione green pass, il Dott. Mariano Amici continua a ‘studiare’ con certosina pazienza l’impatto del coronavirus sulla nostra società, attraverso una minuziosa ricerca scientifica, suffragata per altro da evidenti statistiche, così da rinforzare le sue ormai note convinzioni circa il grande margine di approssimazione con il quale le autorità sanitarie si sono approcciate rispetto alla diffusione dei contagi.
Dunque, dopo aver dimostrato la poca affidabilità dei tamponi, ed aver combattuto contro un ‘farmaco’ passato per vaccino (del quale continua a rivendicarne l’inesistente letteratura in fatto di sicurezza a lungo termine), Amici ha più volte affermato invece come, per sua diretta esperienza, il Covid-19 sia un virus curabile.
Dunque, per nulla impensierito da numeri o casistiche, più volte ‘spinte’ dalla maggior parte dei media, il Dott. Amici continua ad analizzare la situazione con grandissima attenzione.
Di qui tutta una serie di informazioni e novità – spesso ‘taciute’ – che puntualmente rivela attraverso gli articoli che affida al suo sito (wwwmarianoamici.com).
Così oggi, aprendo il suo blog, scopriamo che questo ‘imprevedibile medico di paese’, stavolta si è cimentato con un argomento a dir poco ‘bollente’:
Perché la mortalità tra i giovani è aumentata dal maggio al settembre 2021 di una percentuale che arriva fino al 47% rispetto allo stesso periodo del 2020?
“Dal Regno Unito giunge un gravissimo segnale di allarme: dal 01 maggio 2021 al 17 settembre 2021 la mortalità nei giovani tra i 15 ed i 19 anni è aumentata in modo significativo.
Le morti in questione sono maggiori rispetto a quanto atteso in base all’andamento medio degli anni precedenti e rispetto alle morti avvenute nel 2020, con un incremento che varia dal 16% fino al 47%.
Attenzione, l’aumento di decessi non è imputabile al Covid, il cui contributo è numericamente insignificante, e per questo necessita di indagini ed approfondimenti.
“Esaminando i dati in dettaglio, si scopre che tra i 15 ed i 19 anni i deceduti nel 2020 sono stati 218, mentre dal 1 maggio al 17 settembre sono stati 320 (+102 in numeri assoluti, +47% in percentuale, di questi 102 deceduti in eccesso l’85% era di sesso maschile). Tra il 2015 ed il 2019 la media annuale dei decessi, nella stessa fascia di età è stata di 276, il che significa che nei 5 mesi del 2021 presi in esame, ci sono comunque 44 morti in più (16%). In questo contesto i deceduti per Covid sono stati 8 in tutto, numericamente irrilevanti e assolutamente non in grado di spiegare questo aumento della mortalità giovanile.
Gli stessi dati esaminano i decessi anche nelle fasce di età tra i 20 ed i 24 anni e tra i 25 ed i 29 anni. Non si può non notare come emerga la stessa anomalia, anche se in modo meno netto.
Nei 5 mesi (dal 1 maggio al 17 settembre) del 2021 in esame, sono morti 70 giovani tra i 20 ed i 24 anni in più rispetto all’intero 2020 (+16%) e 35 in più rispetto alla media del 2015-2019 (+8%), i morti di Covid sono stati 16 in tutto. Nella fascia di età dai 25 ai 29 anni l’incremento rispetto al 2020 è di 75 decessi (+12%), rispetto alla media del 2015-2019 è di 37 (+6%), ed i deceduti per Covid sono stati 26.
Non è tutto. Gli stessi dati posti a confronto con i decessi dal 1 gennaio al 30 aprile del 2021 non mostrano anomalie. Significa che qualcosa è accaduto e sta ancora accadendo, dal 1 maggio 2021, e questo qualcosa sta causando, rispetto all’anno scorso, un aumento dei decessi del 47% nei giovani tra i 15 ed i 19 anni, del 16% nei giovani tra i 20 ed i 24 anni e del 12% negli adulti tra i 25 ed i 29 anni di età.
Qual è questo evento, iniziato a maggio scorso, che sta mietendo vittime nella popolazione con meno di 30 anni?
Lo vogliamo avere il coraggio di dire che nel Regno Unito il programma di vaccinazione per il Covid, che è iniziato con la parte più anziana della popolazione l’8 dicembre 2020, ha toccato la fascia con meno di 40 anni a partire da aprile del 2021 e poi, via via, ha raggiunto i più giovani proprio in quei mesi? Vogliamo ammettere che la maggioranza delle vaccinazioni Covid inoculate agli inglesi dai 16 ad i 24 anni è proprio avvenuta dal 1 maggio del 2021?
La mortalità non connessa con il Covid in chi ha ricevuto almeno una dose di vaccino nei 21 giorni precedenti è del 60% superiore nella fascia di età al di sotto dei 19 anni rispetto a chi non è stato vaccinato.
Ecco la verità su cui riflettere, non la logica che ci propinano quotidianamente e che ci vuole lavare il cervello per indurci a pensare che coi vaccini ‘Tutto va ben, Madama la Marchesa!’
https://www.hartgroup.org/recent-deaths-in-young-people-in-england-and-wales/?fbclid=IwAR2LKY4_BnIqOV-JnZKuWKjSEguP_WijWpTJJOI98LmVNzg0DK15bV93WSw
https://www.youtube.com/watch?v=2A7VFKIOeUQ
Mariano Amici medico”
Max