Dott. Mariano Amici: «È gravissimo che non si faccia farmacovigilanza attiva sui vaccini per il Covid-19». Che differenza c’è? Il medico di Ardea lo ha spiegato in un post pubblicato nei giorni scorsi sui suoi profili social.
Chiunque ritenga di aver subito un effetto collaterale in seguito all’assunzione di un farmaco ha facoltà di segnalarlo direttamente all’Aifa o di farlo attraverso il proprio medico curante.
«Eventi e reazioni avverse non si vanno a cercare – precisa il dottor Mariano Amici – ma si attende l’arrivo dei dati dai pazienti, dai loro parenti o dai medici. Le segnalazioni vengono poi valutate da una commissione per verificare la correlazione col farmaco. La maggior parte dei cittadini non ha questa consapevolezza e spesso, magari in buona fede e per tranquillizzare il paziente, i medici sono restii ad ipotizzare una correlazione e quindi a inoltrare la segnalazione, anche se dal 2015 sono obbligati ad una segnalazione tempestiva. Questo, di fatto, implica che gli eventi avversi segnalati sono sottodimensionati rispetto al dato reale.»
Prevede un monitoraggio diretto ed ad intervalli precisi di tempo. Le persone che assumono il farmaco hanno una scaletta di appuntamenti e di controlli per verificare l’insorgenza di sintomi ed eventi avversi. «I controlli possono giungere anche a 10 anni di distanza, per la valutazione degli effetti a lungo termine di uno specifico medicinale – precisa il dottor Amici – ed è l’unico sistema in grado di fornire un quadro scientificamente accurato. La regione Puglia, ad esempio, nel quadriennio 2013-2017 ha promosso un programma di farmacovigilanza attiva sul vaccino contro morbillo, parotite, rosolia e varicella. I bambini vaccinati sono stati seguiti per un anno ed i dati mostrano eventi avversi in misura 339 volte superiore a quelli registrati con un programma di farmacovigilanza passiva per lo stesso vaccino e nello stesso periodo di tempo. Dove il monitoraggio attivo ha evidenziato gravi eventi avversi in 4 su 100 dei bambini vaccinati, il monitoraggio passivo dava come risultato un caso ogni 12.000».
Per quanto riguarda la campagna di vaccinazione per il Covid-19, si sta facendo esclusivamente sorveglianza passiva, ci si affida, cioè, solamente alla segnalazione spontanea di cittadini e medici.
«È gravissimo – ammonisce il dottor Amici – perché si tratta di farmaci genici per i quali sono state saltate una serie di sperimentazioni e per i quali i dati relativi alla sicurezza ed efficacia saranno parzialmente noti solo alla fine del 2023 e che nel frattempo vengono inoculati nel corpo di milioni di persone, bypassando il sistema difensivo naturale dell’organismo. Con l’occasione invito vivamente tutti coloro che sospettino una reazione avversa ad informare il proprio medico curante o a provvedere direttamente a segnalare.»