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Dopo l’Egitto ora Israele, dove Khaled El Qaisi sarebbe detenuto senza motivo. Sce Campidoglio ne chiede la liberazione

Prosegue la mobilitazione per chiedere la liberazione di Khaled El Qaisi, studente italo-palestinese che vive a Roma, arrestato lo scorso 31 agosto dalla guardia di frontiera israeliana, per motivi che restano ancora sconosciuti, mentre attraversava con moglie e figlio di quattro anni il valico di frontiera di ‘Allenby’, tra Cisgiordania e Giordania.

Dopo l’udienza che ha decretato la proroga della sua detenzione c’è incertezza e preoccupazione sulla sorte di Khaled, non si conosce la natura delle accuse a suo carico e non gli è consentito di incontrare il proprio legale. Un numero crescente di persone e organizzazioni, anche a Roma, sta manifestando la propria solidarietà con Khaled.

Venerdì 15 settembre alle 16 presso la Facoltà di Lettere dell’Università “La Sapienza”  è in programma un’Assemblea pubblica per chiedere la liberazione di Khaled alla quale aderiamo e invitiamo a partecipare. L’assemblea, alla quale interverrà la moglie di Khaled, Francesca Antinucci, sua madre Lucia Marchetti (in collegamento) e il suo legale, nella sua università, sarà un’occasione perché sulla sua detenzione non cali il silenzio e perché siano mossi tutti i passi necessari, anche a livello istituzionale, per la sua immediata liberazione”.

Lo dichiarano Michela Cicculli e Alessandro Luparelli del Gruppo capitolino Sinistra Civica Ecologista

Max

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Max Tamanti