E’ sempre alta tensione nel Pd dopo che ieri il candidato e vincitore delle regionali in Campania, Vincenzo De Luca ha denunciato Rosi Bindi per la vicenda ’impresentabili’. De Luca ha presentato un esposto-denuncia contro la parlamentare Dem che ieri si era sfogata, chiedendo le scude del suo partito dopo l’esito delle regionali. A prendere le parti della presidente della commissione Antimafia è Sergio Cofferati, mentre il presidente dell’Autorità Antimafia, Raffaele Cantone, la attacca: “ha sbagliato”. “Quella di De Luca è una denuncia priva di ogni fondamento, un atto puramente strumentale, che ha scopi diversi da quelli che persegue la giustizia e che pertanto non mi crea alcuna preoccupazione”: lo afferma Rosy Bindi. Vincenzo De Luca, vincitore delle Regionali in Campania, inserito tra gli ’impresentabili’, ha presentato a Salerno denunzia-querela nei confronti dell’on.Rosy Bindi. Si chiede alla Procura di Roma di procedere nei confronti del presidente dell’Antimafia per diffamazione, attentato ai diritti politici costituzionali, abuso d’ufficio. “Questa vicenda degli impresentabili è stato, per me, un grave passo falso, un errore istituzionale”. Parola del presidente dell’ Autorità nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone, che intervistato da Repubblica in apertura di prima pagina spiega perché Rosy Bindi, a suo avviso, abbia sbagliato: “primo: è rischiosa e fuorviante la logica di ’istituzionalizzare’ gli impresentabili”. “Secondo: in questo modo, si rischia di produrre un’ eterogenesi dei fini; cioè, di dare il bollino blu a tantissimi che, non vedendosi inseriti in quella lista, si sentono pienamente legittimati. E infine, perché questo porta la commissione antimafia e la sua fondamentale, indiscutibile direi sacra funzione, a fare e a parlare di altro”. “Chiedo le scuse da parte del mio partito, ritengo di aver diritto ad un risarcimento, perchè sono molti anni che servo questo paese e le mie battaglie le ho sempre fattee a viso aperto”. Dopo giorni di attacchi per la lista degli “impresentabili” resa nota venerdì scorso dalla Commissione Antimafia, Rosy Bindi appare a Piazzapulita su La7 e chiede al Pd di scusarsi, “non si può arrivare a diffamare così una persona che sta svolgendo il proprio ruolo istituzionale. Il Pd ha sbagliato a reagire in quel modo, avrebbe dovuto continuare a difendere De Luca, non delegittimare il lavoro della Commissione Antimafia”. “Obiettivo del lavoro della Commissione, che ha deciso di fare tutto questo, del resto – puntualizza la presidente – non è mai stato quello di favorire o di danneggiare il Pd o altre formazioni politiche. Non c’è stata nessuna valutazione discrezionale di tipo politico, abbiamo inserito tutte le persone che, secondo il Codice etico approvato all’unanimità dai partiti, dovevano esserci”. Dei nomi della lista, spiega, è venuta a conoscenza mercoledì “ma non mi sono posta il problema politico”. E aggiunge che il Pd “ha pagato elettoralmente l’ atteggiamento politico assunto”. A De Luca fa gli auguri di buon lavoro, si dice sicura che non la querelerà, come lui ha annunciato, e aggiunge che i campani hanno valutato che è stato un buon sindaco e sarà un buon governatore. “Il risultato delle elezioni – osserva – è molto positivo ma bisogna riflettere sull’astensionismo, sui 2 milioni di voti persi, sull’apertura di un problema enorme alla sinistra del Pd, che non va liquidato con i soliti discorsi sui gufi, sulla presenza stabile ormai del Movimento Cinque Stelle, sulla Lega che cresce e sul centrodestra che se si ricompatta vince. Tutti questi elementi consigliano ad un bravo presidente del Consiglio e segretario, quale Renzi è e può essere, di riflettere e di condividere i percorsi un pò di più di quanto è stato fatto”. “Non so se Renzi mi chiederà scusa – ammette alla fine Bindi – io però sento di poter dire che quel che successo nei confronti della mia persona merita un risarcimento, è stato troppo grave”.