Stamane il presidente Zelensky ha annunciato che, così come ha chiesto anche Papa Francesco, era stata inoltrata a Mosca la proposta di una tregua a cavallo della Pasqua ortodossa, che cade questa domenica. Una richiesta, ha quindi commentato il presidente Ucraina, che Putin ha rifiutato, “mostrando poco rispetto anche per il Pontefice”.
Tuttavia nel primo pomeriggio ci ha provato anche il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, a raggiungere telefonicamente il capo del Cremlino, per proporre un cessate il fuoco in Ucraina per la Pasqua ortodossa.
Nell’ambito del colloquio telefonico con Putin, i l’premier’ europeo avrebbe affrontato anche questioni umanitarie. Nello specifico, la creazione di corridoi umanitari per permettere ai civili di poter evacuare in totale sicurezza le città occupate, “in particolare a Mariupol”.
Tuttavia, sebbene con toni cordiali, Michel ha comunque ribadito al presidente russo l’irremovibilità dell’Europa nella condanna della guerra, “inaccettabile”, un’invasione che ha acceso nell’Occidente un “sostegno incrollabile nei confronti dell’Ucraina e della sua integrità territoriale”.
Fra l’altro Michel ha colto l’occasione per elencare a Putin i costi che anche la Ue ha dovuto sobbarcarsi, imponendo le nazioni alla Russia, denunciando inoltre “le perdite e gli errori di valutazione commessi dalla Russia, anche per penetrare il vuoto informativo che potrebbe esistere intorno a Putin”.
Nell’ambito del colloquio, ha poi rivelato il Cremlino, “Charles Michel ha informato dei contatti con la leadership ucraina durante il suo recente viaggio a Kiev. Vladimir Putin ha espresso le sue valutazioni in relazione all’operazione militare speciale per proteggere le repubbliche del Donbass”.
Quindi Michel, facendosi carico di quanto manifestato dal presidente ucraino, che gli ha chiesto di far sapere che gradirebbe se Putin interagisse direttamente con Kiev. Una richiesta che il presidente russo ha commentato, sostenendo che ”tale possibilità dipende, in particolare, dai risultati concreti dei negoziati in corso tra i rappresentanti russi e ucraini, durante i quali la parte ucraina mostra incoerenza e non è pronta a cercare soluzioni reciprocamente accettabili’‘.
Max