“Dal momento che la causa immediata dell’annullamento dell’incontro sono stati i miei commenti forti in risposta alle domande di certa stampa per suscitare preoccupazioni e allarme, ci rammarichiamo che siano state interpretate come un attacco personale al presidente americano”. E lora del mea culpa a Ventiane, dove si trova attualmente il presidente Rodrigo Duterte. Il pittoresco (come lo ha poi definito Obama) capo di stato “si rammarica” per le parole forti contro il presidente Usa, per causa delle quali gli States hanno immediatamente cancellato lincontro bilaterale fissato in questi giorni nel Laos. Pungolato dalla stampa su come avrebbe spiegato a Obama l’alto numero di omicidi extragiudiziali avvenuti nel Paese dopo la sua elezione, Duterte aveva avvertito il presidente americano e gli altri leader stranieri di non mettere in discussione la sua campagna antidroga. E lo aveva fatto con parole molto forti. “Tu – aveva detto Duterte rivolto a Obama – devi essere rispettoso. Non solo lanciare domande e dichiarazioni. Figlio di p…., io ti insulterò in quella riunione”. Ed ecco le conseguenze
M.