Un omicidio brutale, pianificato ed eseguito senza mostrare un minimo ripensamento. Un vero e proprio femminicidio, ordito e desiderato in un crescendo di odio e rancore: lei non ne voleva più sapere, nella sua mente invece limperativo era uno soltanto: se non mia non devi essere di nessun altro. La seguiva, la tormentava, fino a quando la sua disperazione è tracimata nellossessione. Quella sera, sebbene fosse al lavoro, riuscì ad assentarsi per raggiungerla sotto labitazione di un ragazzo che la giovane stava accompagnando a casa. Riuscì a bloccarla poche centinaia di metri prima che tornasse a casa, in via della Magliana. Prima la lite, poi le botte e, senza che Sara potesse minimamente reagire, le versò addosso del liquido infiammabile che aveva preventivamente portato con sé. Quindi le fiamme e una morte orribile. Lui nel frattempo era nuovamente su suo posto di lavoro, convinto di esser riuscito a farla franca. Un fatto, che lo scorso maggio, suscitò aspre polemiche – oltre che per linaudita ferocia – per laccertata presenza di auto di passaggio nel momento dellaggressione: se qualcuno si fosse fermato a dividerli o, quantomeno ad avvertire le autorità, forse avrebbe evitato lassurda morte della giovane. Ed oggi, a quasi un anno di distanza da quella maledetta sera, la Procura di Roma hachiesto l’ergastolo con obbligo di isolamento diurno per Vincenzo Paduano, accusato dell’omicidio dell’ex fidanzataSara Di Pietrantonio. La richiesta è arrivata dal pm Maria Gabriella Fazi al termine della requisitoria davanti al gup Gaspare Sturzo nel corso dell’udienza con rito abbreviato.