Nellimmaginario collettivo, il colosso svedese del mobile fai da te si distingue per la varietà e lo stile personale che caratterizza la sua innovativa ed economicamente conveniente linea di produzione. Eppure, come ha tenuto a sottolineare in unintervista al celebre mensile specializzato in cucina ’Fast Company’, responsabile del progetto di espansione del colosso svedese negli Usa, Gerd Diewald: “il 30% dei clienti Ikea viene nei nostri negozi per mangiare, e questa è una opportunità”. Un dato che certo passa in secondo piano rispetto al fatturato principale, eppure, basta affacciarsi nelle aree ristoro dei punti Ikea, per rendersi conto della folla che puntualmente mangia o acquista. Polpette e salmone in testa infatti, a centinaia ogni giorno unendo lutile al dilettevole, ne approfittano anche per far scorta di cibarie. Così, vista lubicazione per molti scomoda dei centri Ikea attualmente posti a margine del Grande raccordo Anulare ora Ikea lancia la sfida. Sullonda del fenomeno pop-up restaurant (a metà fra uno store e un ristorante), dopo aver debuttato con successo a Londra, Parigi e Oslo, ora Ikea si appresta a conquistare anche la Capitale con limminente apertura di uno ’Spazio Cucina’ nella centralissima Piazza S. Silvestro. Proprio quando, in virtù della crisi che sta attanagliando i fast food, i ristoratori del centro storico avevano ricominciato a sorridere
M.