Dopo 12 vittorie di fila, la Juve impatta

    Il pareggio di Ferrara potrebbe costar caro a Massimiliano Allegri.
    Non solo perché la squadra di Semplici in casa è pericolosa e perfino il Napoli aveva faticato per vincere 3-2 al Mazza, ma perché i bianconeri erano alla fine di un ciclo pesantissimo, chiuso da tre partite di campionato in sette giorni.
    A Ferrara si è chiusa la striscia di 12 vittorie consecutive, mentre continua l’inviolabilità della porta di Buffon e Szczesny nel 2018, almeno in campionato. La Juve è arrivata all’appuntamento poco brillante, sia di testa che di gambe. Ha lasciato sfogare la Spal nel primo tempo come da programma, ma nella ripresa non è mai riuscita a cambiare marcia contro una squadra tonica, ben messa in campo e che al momento opportuno ha tirato anche qualche stecca nelle gambe dei campioni bianconeri, coi vari Douglas e Dybala che hanno chiuso con diversi lividi. In una serata del genere serve l’errore dell’avversario o la giocata del campione. La Spal, che ha meritato il punto, non ha concesso nulla sul primo fronte, mentre per una volta i fuoriclasse bianconeri non sono stati determinanti. Qualche buono strappo di Douglas, qualche perla isolata di Dybala (la punizione fuori di un soffio su tutte), un Higuain (6 gol con 7 tiri nelle ultime partite) che dopo un periodo super si è preso una partita di permesso retribuito. Mandzukic che non segna da undici partite di campionato. Un Pjanic che classificherà la marcatura Anni 60 di Grassi come più sgradevole dell’estrazione del dente del giudizio. Risultato: Juve a secco in trasferta. Non accadeva dall’ottobre 2016.