È una storia vera, purtroppo. E viene dagli Stati Uniti. Più precisamente da quella Alabama che, sul tema, è già stata al centro dei recentissimi e controversi cambiamenti per legge: si parla di aborto, ei divieti di interruzione di gravidanza, e di gravi pene che incombono, nel caso la si procurasse.
Donna incinta viene sparata, perde il bimbo e la accusano di omicidio del suo feto: rischia 20 anni
Una storia che ha dell’incredibile. Una donna è stata portata in tribunale con l’accusa di omicidio colposo, per l’uccisione del bebè che aveva in grembo per il solo fatto di essere stata sparata e, in seguito a questo, di aver abortito. Proprio così e la ragione, secondo l’accusa, sarebbe che la donna avrebbe scatenato l’alterco da cui è scaturita la “sparatoria” e, per inciso, di non aver protetto il feto che portava in grembo.
Secondo il gran jury sarebbe stata lei a scatenare il litigio da cui è partito il colpo di pistola che l’ha colpita uccidendo il feto.
Tutto è successo in Alabama, li dove di recente la governatrice ha firmato la legge che vieta l’aborto.
La donna, dopo aver incassato un colpo di pistola allo stomaco essendo incinta, ha perso il bambino: e adesso è accusata dell’omicidio del figlio mai nato.
È quanto accaduto nello Stato americano al centro del dibattito sui diritti delle donne, dopo l’ok alla legge più stringente degli Stati Uniti sull’aborto. La donna adesso rischia fino a 20 anni di carcere, come riporta la Cnn.
Per il gran jury infatti “è stata la madre a iniziare il litigio”.
A discapito della donna, 27enne, ci sarebbe questo. L’accusata era incinta di cinque mesi lo scorso dicembre quando si è ritrovata a litigare con un’altra donna fuori da un negozio. I toni si sarebbero accesi fin quando la 27enne non è stata colpita dall’altra con un colpo d’arma da fuoco.
L’indagine ha mostrato che l’unica vera vittima è stato il bimbo non nato. È stata la madre del bimbo a iniziare e continuare il litigio che si è tradotto nella morte del bimbo”, afferma la polizia.