Sul suo profilo Twitter, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha provocato la Turchia qualora il suo esercito dovesse recar offesa ai curdi dopo il ritiro delle truppe americane dal Nord-Est della Siria. «Devasteremo la Turchia a livello economico se attaccherà i curdi ha twettato Trump o vorrà creare una zona cuscinetto di 20 miglia». Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha comunicato a più riprese una «operazione a Est dellEufrate», molto simili a quelle che ha compiuto nella regione di Afrin e in quella di Jarabulus, Nella zona Nord Occidentale della Siria. Lintento di Trump dovrebbe essere sia contrastare i guerriglieri curdi dello Ypg, giudicati dal governo turco la frangia siriana del Pkk, che i combattenti dellIsis. Ma Washington ha precisato di aver timore per un «massacro» dei curdi.Nel cinguettio Trump ha detto che la ritirata della Siria era da «lungo tempo necessario» e che se i rimanenti avamposti dellIsis dovessero ricompattarsi «saranno colpiti dalle basi americane nella zona». Gli esperti sono però scossi anche dalle parole riguardanti la zona cuscinetto di 20 miglia, 30 chilometri, che la Ankara vorrebbe formare nei meandri della Siria: unidea che i funzionari turchi hanno riferito al consigliere alla Sicurezza John Bolton e al dipartimento di Stato americano e che potrebbe rappresentare una sorta di compromesso fra Usa e Turchia. Anche membri del governo saudita, come il principe Turki al-Faisal, hanno espresso la loro preoccupazione dal ritiro americano e ne hanno parlato con il segretario di Stato americano Mike Pompeo, che ha fatto capolino nei Paesi del Golfo.Trump non ha chiarito il tipo di «devastazioni» che colpirebbe leconomia turca qualora si trattasse di attacco ai curdi. Sanzioni Usa sono già in vigore in Turchia dallo scorso autunno dopo la detenzione del pastore evangelico Andrew Brunson e hanno provocato uningente svalutazione della lira turca e una successiva inflazione.