“Questa visita darebbe al presidente un’opportunità di incontrare il Papa. E se venisse in Italia senza vedere Francesco, sarebbe considerato come un affronto, in particolare se si pensaai loro scontri in tema di migrazione”. Contemporaneamente al conto alla rovescia che culminerà il 26 maggio, quando verrà in Italia per partecipare al G7 di Taormina, negli ambienti diplomatici già si azzarda il papabile incontro fra Donald Trump a papa Francesco. Più che unipotesi, come azzarda il settimanale cattolico ’The Tablet’, checita fonti diplomatiche, secondo cui il faccia a faccia tra il presidente degli Stati Uniti ed il Pontefice – che, nei mesi scorsi, pur senza citarlo esplicitamente, ha detto che non si può definire cristiano chi vuole costruire muri – avverrebbe dopo il summit, fissato per il 26 e 27 maggio. E vero che attualmente gli Stati Uniti debbono ancora nominare il nuovo ambasciatore in Vaticano così come presso lo Stato italiano – ma, non sarebbe certo questo un problema. Anzi, come sottolinea il giornale cattolico, ’Crux’, la possibilità di un faccia a faccia potrebbe rappresentare un incentivo a quella nomina. Ma chi potrebbe rappresentare gli Usa in Vaticano? Al momento i media americani danno in pole position come rappresentante Callista Gingrigh, terza moglie di Newt Gingrich, ex speaker repubblicano della Camera, che per lei ha abbandonato la fede luterana ed è diventato cattolico.