(Adnkronos) – ‘Don Matteo’ cambia volto, ecco Raoul Bova al posto di Terence Hill. Dopo 12 stagioni, 255 puntate e 22 anni di successo – nel 2016 fece addirittura 14 milioni di telespettatori superando perfino gli ascolti del calcio e di Sanremo – Terence Hill, protagonista indiscusso della serie, passa il testimone a Raoul Bova che dalla quinta puntata della nuova stagione, da giovedì 31 marzo per dieci prime serate su Rai1, vestirà i panni di Don Massimo. Un cambiamento dovuto per via della lunga serialità di ‘Don Matteo’ e per “il rispetto che dobbiamo ai nostri telespettatori che ci chiedono questa serie”, spiega Maria Pia Ammirati, direttrice di Rai Fiction, nel corso della presentazione della nuova stagione, sottolineando che “la longevità ha fatto di questa serie un grande marchio, rivelatosi una palestra per gli attori, per i registi e anche per noi della Rai, che ci ha permesso di esplorarlo e anche di cambiarlo. E adesso cambiamo ed esploriamo altri mondi. Con l’arrivo di Don Massimo-Raoul Bova rispettiamo il format originale dando un cambiamento al cast ma una continuità alla scrittura e alla regia”.
La fa eco il vicedirettore di Rai Fiction, Francesco Nardella: “Le lunghe serie sono gioielli di famiglia che vanno lucidati e fatti risplendere sempre”, dice, parlando di cambiamenti che “non negano il prodotto ma lo rendono contemporaneo”. E nonostante le polemiche scatenatesi sui social alla notizia dell’uscita di Terence Hill, Luca Bernabei, ad di Lux Vide che con Rai Fiction produce da sempre la serie, afferma: “Non sono preoccupato degli ascolti, noi come comunicatori non dobbiamo sempre fare quello che il pubblico ci chiede. Se si lavora bene, con amore e coscienza, non credo ci possa essere un calo. All’inizio lo spettatore protesta, poi invece apprezza le novità”. E i risultati si sono visti con la vendita del format all’Estero: “Siamo riusciti a vendere bene il format e la serie in italiano negli Usa, in Francia, Germania, Polonia, dove è il più grande successo televisivo, e in altri Paesi. E’ un bene che nostri prodotti siano conosciuti fuori dall’Italia”, sottolinea la presidente di Lux Vide, Matilde Bernabei.
La principale novità della tredicesima stagione della serie è quindi l’uscita di Terence Hill, che da Los Angeles dove si trova ringrazia in un collegamento video gli spettatori che hanno seguito ‘Don Matteo’ “perché senza di voi ‘Don Matteo’ non ci sarebbe”, e l’arrivo di Bova nei panni di Don Massimo. “Con Terence Hill ci siamo incontrati – racconta l’attore – volevo guardarlo negli occhi e avere un consenso per questo passaggio di testimone. Me l’ha dato dicendomi di scegliere io il nome del personaggio. Non è una sostituzione ma un inserimento per proseguire la serie”, tiene a sottolineare Bova spiegando che Don Massimo “è un personaggio molto ricco, che mi ha subito affascinato, con un passato abbastanza importante, che ha sempre lottato per la giustizia fin da giovane e ha trovato nel sacerdozio la sua strada grazie all’incontro con Don Matteo. Insomma, in questo momento della mia carriera sentivo la necessità di interpretare un personaggio come Don Massimo”.
Nino Frassica, che indossa sempre i panni del maresciallo Cecchini, racconta con la sua solita ironia di essersi accorto dell’arrivo di Bova “solo un mese fa. Recitavo la mia parte e non guardavo gli altri. Arrivato a un certo punto mi sono chiesto: ma Terence ha i capelli neri? E a due giorni dalla fine mi sono detto: ma è Raoul Bova!! E’ stato promosso nella famiglia di Don Matteo”, dice l’attore siciliano il cui personaggio del maresciallo è diventato il suo alter-ego: “Dopo tutti questi anni, ho cercato di fare somigliare Cecchini a me, anche se credo di essere leggermente più intelligente di lui…”.
La nuova stagione segna anche il ritorno di Flavio Insinna, che da capitano – il suo posto è adesso di Maria Chiara Giannetta – è stato promosso colonnello: “Non ho dormito per due notti prima di ritornare sul set – confessa Insinna – Poi quando ho visto Nino (Frassica, ndr) appoggiato sulla porta, con il suo solito sguardo, mi sono rincuorato. Ringrazio tutti per l’accoglienza”. E su eventuali progetti relativi ad altre fiction, “ho 56 anni – risponde Insinna – se arrivo a luglio ne faccio 57. Non ho la bulimia di sapere se domani farò questo o quell’altro e nemmeno trovo giusto dire, come fanno molti, ‘la Rai è casa mia’. La casa è quella su cui paghi l’Imu… Intanto giovedì prossimo sarò sul divano a vedere la puntata come Fantozzi, col frittatone in mano. Poi si vedrà”.
Infine un dubbio: ma se non ci sarà più Don Matteo dopo l’uscita di Terence Hill, un’eventuale quattordicesima stagione della serie come si intitolerà? “Questa è la fiction dei misteri. Per saperlo non dovrete far altro che seguirci” è la sibillina risposta di Luca Bernabei.