Mancano ormai poche ore allo sciopero nazionale dei camici bianchi e già è prevista una lunga serie di disagi. I medici del Servizio sanitario nazionale (Ssn) incroceranno le braccia domani, venerdì 23 novembre, sciopero che “provocherà forti disagi negli ospedali italiani annuncia il Sindacato degli Anestesisti Rianimatori (Aaroi-Emac) con il probabile blocco delle sale operatorie che avrà come conseguenza lannullamento di migliaia di interventi. Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili”. È prevista unampia adesione.
Lo dimostrano, ad esempio, i primi dati emersi dallindagine che il sindacato sta effettuando per valutare il rispetto degli istituti contrattuali con particolare riferimento a situazioni che potrebbero minare la sicurezza di pazienti. Il sondaggio, in fase di elaborazione, fa vedere che su 211 risposte di rappresentanti sindacali – un campione estremamente significativo degli Ospedali Pubblici Italiani – 192 (91%) affermano di lavorare in carenza di organico. In 65 (31%) risposte viene denunciato il ricorso alla Pronta Disponibilità notturna e festiva sostitutiva lì dove sarebbe, invece, prevista la Guardia attiva H24. In altre parole esistono realtà in cui viene violata, per carenza di specialisti o per motivi puramente economicistici, la normativa che prevederebbe la presenza fissa – giorno e notte – dellAnestesista Rianimatore allinterno della struttura ospedaliera. In questi casi lAnestesista Rianimatore, viene chiamato per necessità, sebbene si tratti spesso di emergenze che devono essere risolte nel giro di pochi minuti: “Siamo arrivati al punto – afferma Vergalli – che alcuni Colleghi preferiscono passare la notte in albergo per non allontanarsi eccessivamente dallOspedale”.?”Questo sciopero è anche per i cittadini, danneggiati dalla malagestione della sanità italiana – afferma Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac -. Il SSN deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del Contratto e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati”.