In audizione davanti alla commissione Finanze della Camera (attualmente impegnata a vagliare il dl liquidità), stamane Roberto Gualtieri, spiegando il perché ”ci ha portato a prendere qualche giorno in più” rispetto alla tempistica del varo del provvedimento, ha annunciato che ”E’ in arrivo, probabilmente già domani, un nuovo adattamento del temporary framework sugli aiuti di Stato. Il modo in cui sarà definito avrà un impatto diretto sul decreto che doveva essere di aprile, cioè il sostegno diretto alle imprese, equity, forme ibride, finanziamento”.
Il ministro dell’Economia ha quindi tenuto a sottolineare che, all’interno del dl, vi sono “misure molto importanti a sostegno delle imprese anche sotto forma di contributi a fondo perduto a sostegno della capitalizzazione, degli investimenti e dell’innovazione”.
Poi, come dicevamo, ha ricordato la ‘rapidità’ con la quale, a fronte dell’emergenza sanitaria, è stato fatto il primo dl, dunque prima che venisse poi aggiornato il temporary framework quindi, ha spiegato, ’’E proprio per questo poi abbiamo dovuto fare un secondo provvedimento, che utilizzasse gli spazi nuovi sulla liquidità. Per non ritrovarci nella situazione di varare delle misure che poi non rientrano nel nuovo temporary framework, oppure di non utilizzare fino in fondo tutti gli spazi che ci potrebbe dare’, è stato deciso di attendere ‘qualche giorno in più”.
Piccole imprese – Entrando nel merito della nuova ‘creatura’, Gualtieri ha anticipato che “per le imprese più piccole ci sarà un contributo diretto a fondo perduto, più modulato in base alle perdite di fatturato, rispetto agli altri Paesi europei; e dunque potrebbe raggiungere un livello anche più alto rispetto a questi Paesi”.
Imprese medio grandi – Riguardo invece alle imprese maggiori, ha spiegato ancora il ministro illustrano il dl, “stiamo lavorando per misure significative che tengano conto delle differenti dimensioni e della diversa natura dell’intervento di sostegno, abbiamo l’esigenza di allinearci alle modifiche del framework Ue sugli aiuti di Stato. Saranno misure importanti a sostegno della capitalizzazione delle imprese più grandi, a sostegno anche con incentivi adeguati per le Pmi”.
Bilancio – Affrontando poi il tema del bilancio, Gualtieri ha affermato che “l’impegno del bilancio dello Stato a garantire il 100% o il 90% di crediti è, con ogni evidenza, una cosa senza precedenti, che può avvenire solo nel quadro di una crisi senza precedenti. E’ importante che ci sia un impegno consistente ed effettivo del bilancio pubblico, a sostegno di queste garanzie, ed è altrettanto importante che ci sia un’efficacia del meccanismo di implementazione”.
Del resto, ha proseguito il ministro, ”Oggi il Paese si sta avviando sulla strada dell’uscita dall’emergenza” e, spiega, attraverso il dl imprese si introducono garanzie per oltre 400 mld mentre, il Cura Italia, renderà disponibili risorse per 340 mld. Quindi, assicura ancora, “Le misure per la liquidità delle imprese, evidenzia, sono fra le più ampie in Europa con una dimensione superiore agli interventi di altri Paesi, pari a oltre il 40% del Pil”.
Fisco – “E’ evidente che occorra un sostegno al reddito e un intervento sul fisco – ha esordito il ministro affrontando questo tema – E’ evidente che da solo il sostegno alla liquidità, con il sistema delle garanzie, non è sufficiente ad affrontare adeguatamente la crisi economica ma si tratta di interventi assolutamente necessari, di grandissima importanza”.
Condono fiscale – Ed ancora, ’’Per quanto riguarda l’affollamento fiscale, ho detto che noi interverremo, sicuramente anche per allungare le sospensioni. Poi vediamo la forma esatta dell’intervento, siamo anche in dialogo con il Parlamento’’. Tuttavia, ha tenuto a rimarcare il capo dell’Economia, ”le misure di condono fiscale non rientrano tra le linee politiche di azione di questo governo”.
Finanziamenti – ”E immediatamente operativa con una comunicazione dell’impresa alla banca, anche tramite mail, e la banca non può sindacare la decisione e non deve svolgere alcuna valutazione del merito creditizio, ovvero alcun controllo”. Una misura che, prosegue Gualtieri, ”ha avuto un impatto particolarmente significativo; ha consentito di dare un primo immediato sostegno e sollievo dal punto di vista della liquidità a tutto il sistema delle Pmi ma anche ai professionisti e alle partite Iva. Al 24 aprile – precisa – risultano pervenute 1,6 milioni di domande o comunicazioni di moratoria sui prestiti, per un ammontare di 177 miliardi di euro”.
Sistema bancario – Il ministro tiene poi a sottolineare come, in questo momento, il sistema bancario sia “sottoposto ad una pressione fortissima”, in virtù dell’altissimo numero di domande pervenute da famiglie, autonomi e imprese, “tra le moratorie e prestiti con garanzie pubbliche introdotti dai decreti economici anti-Covid del governo”. E qui speriamo bene per il destino economico di quest’ultimi, ‘costretti al debito’ per non morire.
In tutto questo, ha poi continuato il ministro, ”La Sace è stata efficiente, e in 2 settimane dall’approvazione del decreto ha già predisposto tutti gli strumenti e concordato le procedure, i protocolli, la documentazione, e tutti gli elementi necessari a rendere operativa la garanzia, che è già in funzione”.
Fondo di garanzia – “Negli ultimi giorni c’è stata un’impennata delle richieste di prestiti al Fondo di garanzia, il trend conferma quanto ci aspettavamo – dice – segno della fiducia che stanno riponendo le imprese su questi interventi. Dai dati segnalati da Medio credito centrale – per il periodo compreso fra il 17 marzo ed il 30 aprile – complessivamente sono giunte 65.800 domande, 31.400 delle quali, accolte per un importo di oltre 4,6 miliardi di finanziamenti (970 milioni dei quali, per i finanziamenti fino a 25mila euro). Oltretutto, ha aggiunto, l’ultimo consiglio “ha accolto 11.600 operazioni e il consiglio di gestione punta a lavorare altre 25mila domande nel corso della settimana e sta lavorando per rafforzare la capacità di analisi. Questo andamento dimostra che le misure varate stanno producendo i primi frutti attesi”.
Affitti e bollette – In quest’ambito, si sta lavorando ad un “ristoro integrale di tre mesi per tutti gli affitti delle imprese, un intervento – sottolinea ancor Gualtieri – ben più ampio del credito d’imposta su negozi e botteghe”, e anticipa che sta arrivando anche un ristoro sulle “bollette. Nel prossimo dl inoltre arriverà un rafforzamento dell’eco-bonus e del sisma-bonus usufruendo subito del vantaggio fiscale”.
Bar e ristoranti: meno tasse – Gualtieri spiega infine che il governo sta lavorando ad “un credito d’imposta per gli investimenti già nel 2020, e alla semplificazione delle procedure che andranno in un provvedimento ad hoc ma che potrebbe vedere alcuni aspetti anticipati già nel decreto d’imminente varo”.
Inoltre, ha aggiunto, all’interno del prossimo decreto si starebbe pensando ad un’esclusione dalla tassa per l’occupazione del suolo pubblico (la Tosap), “dei maggiori spazi occupati per rispettare il necessario distanziamento sociale, specie nel settore della ristorazione e un credito di imposta specifico per le imprese che devono affrontare investimenti in questo senso, soprattutto alberghi, ristoranti e bar”. E ci mancherebbe pure!
Insomma un dl ‘sulla carta’ come annunciato o meglio, in parte, con le banche in prima linea le quali, a distanza di tempo, poi speriamo mantengano davvero quel decantato ‘spirito buonista’ promosso dal governo.
In realtà, al di là di ‘prestiti’ erogati in tutte le salse, poche ‘trovate’ degne di nota. Poi, come qualcuno si illudeva di trovare, di ‘tasse a scalare’ non se ne parla nemmeno anzi, come definito da subito (mentre per cancellare la Tosap si sono presi altri 2 mesi, quando non servirà più a nulla), esclusa qualsiasi ipotesi di condono: si paga e basta.
Che dire? Letteralmente stritolati dal debito pubblico, e con un Pil a dir poco disastroso…
Max