Ecco le misure varate dal governo che costituiscono l’atteso ‘dl aprile’, redatto per fronteggiare l’emergenza coronavirus che introduce ‘nuove misure urgenti di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19’.
Il Mef: “Anche i carabinieri controlleranno sul lavoro”
Dal canto suo il ministero del Lavoro, ha fatto saper che, eccezionalmente, per gestire e vigilare al meglio l’emergenza epidemiologica (monitorando la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro nel processo di riavvio delle attività produttive), ha comunicato che “si avvale in via diretta, oltre che dell’Ispettorato nazionale del lavoro, anche del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Lavoro e delle articolazioni dipendenti”.
Ammortizzatori sociali – limitatamente al periodo di sospensione pari a zero ore della prestazione lavorativa, gli ammortizzatori sociali beneficiari di Naspi e Dis-coll – nonché del Rdc – potranno sottoscrivere contratti a termine – purché non superiori a 30 giorni – con datori di lavoro del settore agricolo, senza per questo subire la perdita o la riduzione dei benefici previsti, nel limite di 2000 euro per l’anno 2020.
Reddito di Emergenza – Ecco poi materializzarsi l’attesa misura a sostegno ai redditi delle famiglie, attraverso il Reddito di emergenza che, spiega la bozza, ”ll Rem è determinato in un ammontare pari a 400 euro mensili fino ad un massimo comunque non superiore a 800 euro mensili”. Una misura della quale sarà possibile beneficiare per tre mesi, a decorrere da quello in cui è stata formalizzata la domanda (il cui termine di scadenza è fissato entro il termine del mese di luglio).
“Il Rem – si legge ancora – è riconosciuto ai nuclei familiari in possesso cumulativamente, al momento della domanda e nelle mensilità in cui il beneficio viene erogato, salvo diversa specificazione, dei seguenti requisiti:
a) residenza in Italia, verificata con riferimento al componente richiedente il beneficio; b) un valore del reddito familiare, nel mese precedente la richiesta del beneficio e in ciascuna mensilità che precede le erogazioni successive, inferiore ad una soglia pari all’ammontare del beneficio previsto (da 400 a 800 euro).
Ed ancora: “un valore del patrimonio mobiliare familiare con riferimento all’anno 2019 inferiore a una soglia di euro 10.000, accresciuta di euro 5.000 per ogni componente successivo al primo e fino ad un massimo di euro 20.000; d) un valore dell’Indicatore della Situazione Economica Equivalente (Isee) inferiore ad euro 15.000”.
Rem associato al Rdc – La notizia è chei il Rem, potrà essere cumulato al Reddito di cittadinanza, “ad integrazione della somma goduta per un importo tale per cui il cumulo dei due benefici sia pari alla somma dei tetti previsti per il Rem”. Tuttavia, “non hanno diritto al Rem i soggetti che si trovano in stato detentivo, per tutta la durata della pena, nonché coloro che sono ricoverati in istituti di cura di lunga degenza o altre strutture residenziali a totale carico dello Stato o di altra amministrazione pubblica”.
Accesso al Rdc – Vista la grave crisi economica, i requisiti di idoneità per poter accedere al reddito di cittadinanza sono stati ampliati I requisiti di accesso al Reddito di cittadinanza vengono quindi ampliati. Quindi, per quanti faranno domanda tra il 1° luglio 2020 ed il 30 ottobre 2020, ecco le modifiche apportate ai criteri di idoneità: l’Isee è stato incrementato da 9.360 euro a 10.000 euro; 2) la soglia del valore del patrimonio immobiliare di cui al numero 2), è incrementata da 30.000 euro a euro 50.000; 3) la soglia del valore del patrimonio mobiliare di cui al numero 3) è incrementata da 6.000 euro a 8.000 euro oltre agli incrementi ivi previsti”.
Cig in deroga – Causa l’emergenza coronavirus, la cassa integrazione in deroga sarà estesa da 9 a 18 settimane “per periodi decorrenti dal 23 febbraio 2020 al 31 ottobre 2020”. Inoltre altri due mesi di proroga per le indennità Naspi e Dis-Coll, la cui scadenza era prevista tra l’1 febbraio 2020 ed il 30 aprile 2020.
così come stabilito dal decreto dignità, per i contratti a tempo determinato rinnovati entro la data del 31 agosto è sospeso il contributo addizionale.
Autonomi – Dunque, gli autonomi che a marzo hanno ricevuto l’indennità di 600 euro, potranno contarci anche per aprile.
Partite Iva – Buone notizie anche per le partita Iva (gestione separata, non titolari di pensione, e che non godono di forme previdenziali obbligatorie) che, dopo la riduzione del 33% rispetto ai reddito di marzo e aprile, nel mese di maggio potranno contare su un’indennità di 1000 euro.
Altre categorie di lavoratori – Medesima cifra andrà anche a beneficio dei lavoratori con rapporti di collaborazione coordinata e continuativa, purché abbiano cessato il rapporto di lavoro alla data di entrata in vigore del decreto.
Ed ancora, 1000 euro anche per quanti facenti parte delle gestioni speciali dell’Ago mentre, a quanti in somministrazione, all’interno di imprese utilizzatrici interne sia agli stabilimenti termali, che nel settore del turismo, saranno riconosciuti anche per aprile 600 euro.
Bonus baby Sitter – Ed ecco anche il bonus baby sitter che, da 600 cresce a 1.200 euro, potendo anche essere utilizzato per l’iscrizione ai servizi integrativi per l’infanzia, ed ai “servizi socio educativi territoriali, ai centri con funzione educativa e ricreativa e ai servizi integrativi o innovativi per la prima infanzia”.
Personale medico e sanitario – Cresce da 1.000 euro a 2mila, anche il bonus destinato al personale medico e sanitario, sia del servizio pubblico che privato.
Genitori impiegati nel privato – Dal 5 marzo, sino al 30 settembre 2020, nell’arco di un periodo continuativo o frazionato – purché non superiore a 30 giorni – i genitori lavoratori-dipendenti nel settore privato, avranno a disposizione un apposito congedo per i figli (se di età non superiore ai 12 anni), attraverso un’indennità pari al 50% della retribuzione.
Inoltre, fino dicembre 2020, i genitori degli under 16 avranno la possibilità di detrarre anche le spese per i centri estivi, per un importo che non sia superiore a 300 euro, se si tratta di contribuenti aventi un reddito complessivo non superiore a 36mila euro.
Lavoratori domestici – A quanti, al 23 febbraio 2020 hanno in essere uno o più contratti di lavoro pari a complessive 20 ore settimanali (non di più), per aprile e maggio 2020, è riconosciuta un’indennità mensile di 400 euro. Pr quei lavoratori domestici che, sempre in riferimento allo stesso periodo hanno invece uno o più contratti per una durata complessiva superiore alle 20 ore settimanali, in riferimento ad aprile e maggio 2020, potranno votare su un’indennità di 600 euro, per ciascun mese.
Max