(Adnkronos) – La mancata partecipazione al voto sul decreto Aiuti in Aula alla Camera? “Era una decisione già chiara, c’è una questione di merito per noi importante, che avevamo anticipato. una questione di coerenza e di linearità, quindi nulla di nuovo”. Così il leader del M5S Giuseppe Conte, arrivando alla sede del Movimento in via campo Marzio. L’ex premier dribbla le domande sulla linea che il Movimento terrà al Senato e sulla richiesta di una verifica di governo avanzata a Draghi da Silvio Berlusconi.
Tra i 266 sì incassati dal dl Aiuti in Aula alla Camera c’è però anche quello di un deputato M5S. A votare in contrapposizione col gruppo di appartenenza, che ha deciso di non prendere parte al voto, il deputato Francesco Berti, l’unico a disattendere l”ordine di scuderia’, riportano fonti M5S. Dei 104 deputati iscritti al gruppo del Movimento 5 Stelle alla Camera, solo uno è quindi rimasto in Aula durante la votazione del dl. Altri 85 hanno rispettato le indicazioni, non partecipando al voto. I rimanenti 18 deputati risultano in missione.
Dura la reazione dei partiti di governo. “La scelta politica del M5S è grave. Indebolire o mettere a rischio il governo in queste settimane è da scellerati. Considerazione che vale per Conte ma anche per Salvini e per chiunque altro metta in discussione l’esecutivo Draghi”. Così il senatore Pd Andrea Marcucci dopo l’uscita dall’aula alla Camera del M5S per il voto finale sul dl Aiuti. “Il M5s non vota il DL Aiuti. Inizia il Papeete di Conte. Almeno nel 2019 non avevamo covid, guerra in Ucraina e inflazione all’8%”, le parole su Twitter del presidente di IV Ettore Rosato.
La mancata partecipazione del M5S al voto sul dl aiuti “è un fatto eccezionale e grave” e sembra una scelta “da partito di opposizione” come se non si voglia “che Draghi prosegua la propria opera fino alla fine della legislatura”. Lo ha detto in aula il capogruppo azzurro alla Camera Paolo Barelli, chiedendo anche una “verifica per capire chi sostiene e chi non sostiene il presidente Draghi”.
“Assurdo voltare le spalle agli italiani, non votando un provvedimento importante come il dl Aiuti che stanzia decine di miliardi contro il caro bollette e il caro energia. Davanti a provvedimenti che contrastano un’emergenza nazionale servirebbe compattezza da parte di tutte le forze politiche, ma c’è chi ancora una volta pensa solo ai sondaggi e si nasconde dietro a egoismi di partito. Così si porta il Paese a sbattere”, affermano in una nota Iolanda Di Stasio e Primo Di Nicola, capigruppo alla Camera e al Senato di Insieme per il Futuro.