All’indomani della presentazione della ‘bozza’ del dl Agosto, dove si promettono fondi ed aiuti ‘per tutti’, stamane Roberto Gualtieri (ministro dell’Economia e delle Finanze), e Nunzia Catalfo (ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, entrambi nella foto con Conte), si sono affrettati a scrivere a Bruxelles sollecitando – ‘formalmente’ – l’attivazione del ‘Support to mitigate Unemployment Risks in an Emergencyhanno’ (meglio conosciuto come lo Sure). Come infatti sappiamo, tale strumento è stato appositamente pensato dalla Commissione Ue quale forma di sostegno alla disoccupazione conseguente all’avvento dell’emergenza sanitaria da coronavirus.
Ai ‘destinatari’, cioè i commissari Gentiloni, Dombrovskis, Hahn, e Schmit, il governo italiano ‘presenta’ il conto dettagliato, chiede cioè di poter disporre di 28.492 milioni di euro. Una richiesta che, come evidenzia l’allargato con su spiegate ‘voci’ e oneri (ed anche le leggi e le riunioni che ne motivano la richiesta), da destinare a dipendenti e lavoratori autonomi. ”Un importo – spiegano i due ministri italiani – giustificato dalle misure che sono state messe in campo per tutelare i redditi dei lavoratori durante la crisi come indicato nella tabella di segnalazione e nella valutazione provvisoria della loro ammissibilità da parte dei servizi competenti della Commissione”.
Del resto, spiegano ancora Gualtieri e la Catalfo, ed è vero, “L’economia italiana è stata gravemente colpita dalle misure di blocco introdotte dalla fine di febbraio, molto efficaci nel contenere la diffusione del virus ma con un forte impatto negativo sull’economia e sul sistema sociale. Una situazione che terrà la produzione al di sotto dei livelli normali per un po’ di tempo, con gravi rischi di disoccupazione. Di conseguenza – specificano ancora i due ministri – il governo sta cercando di prolungare le misure di sostegno che scadranno alla fine del mese”.
Infine, concludendo la missiva, accanto ai dovuti ringraziamenti, Gualtieri e la Catalfo hanno inserito anche un ‘rinforzino’, dove si afferma che la disponibilità in tempi brevi di uno strumento come lo Sure, sia un positivo esempio di solidarietà tra gli Stati membri, soprattutto a vantaggio dei lavoratori europei. Un mezzo che rappresenta la risposta del nostro Paese agli effetti deleteri della crisi europea, che riaccende la fiducia nelle politiche “a sostegno dei lavoratori e del benessere della popolazione in generale”.
Max