Non più solo un caso sportivo, l’’affaire’ Djokovic ha raggiunto una dimensione internazionale. Ne ha parlato tutto il mondo: il tennista più forte di tutti, secondo la classifica Atp, parteciperà agli Australian Open con un’esenzione medica. Proprio lui che non ha mai reso nota la sua situazione vaccinale.
La polemica, dopo l’annuncio di Djokovic sui social, è ovunque. Anche l’Australia è finita nel mirino. Il Pese ha infatti introdotto misure molto rigide contro i non vaccinati, costretti a osservare un periodo di quarantena una volta superati in confini. Stesso trattamento che verrò riservato al tennistase risulterà non in regola”.
Lo ha confermato Karen Andrews, ministra australiana per gli affari interni: “Mentre il governo vittoriano e Tennis Australia possono permettere a un giocatore non vaccinato di competere nell’Australian Open, è il governo del Commonwealth che farà rispettare i nostri requisiti al confine australiano”.
Se l’esenzione vaccinale non risulterà idonea, fa sapere la rappresentante del governo australiano, Djokovic “dovrà scontare una quarantena di 14 giorni. Nessun individuo che partecipa all’Australian Open riceverà un trattamento speciale”. Non accenna quini a placarsi la polemica riservata al caso Djokovic.