Al via la seconda edizione della campagna ‘Insieme per la salute mentale’, promossa da Lundbeck Italia per accendere i riflettori sulla necessità di mettere al centro le persone con disturbi, favorendone integrazione, rispetto e inclusione sociale. La campagna si concluderà in occasione della Giornata mondiale della salute mentale, il prossimo 10 ottobre.
In Italia, ogni anno, una persona su 4 soffre di un disturbo mentale. Nonostante i numeri, queste persone e i loro cari sono di frequente vittime di isolamento e pregiudizi. Pregiudizi che impattano sulla vita quotidiana, sulle opportunità sociali, educative e prospettive di lavoro attuali e future. Per superare queste disparità, e far sì che coloro che soffrono di disturbi mentali e i loro cari siano pienamente integrati in tutti gli aspetti della vita, è necessario in primis rompere i pregiudizi: frasi, comportamenti e preconcetti dettati dalla poca conoscenza di queste patologie.
“Siamo felici – afferma Massimo Di Giannantonio, presidente Società italiana di psichiatria (Sip) – di aver aderito anche quest’anno alla campagna di sensibilizzazione sulla salute mentale. Questi disturbi hanno un impatto sulle famiglie, ma anche sulla società tutta, in primis sui posti di lavoro. E’ arrivato il momento di considerare la salute mentale come prioritaria, cercando di superare lo stigma che ancora troppo spesso aleggia quando ad ammalarsi è la mente, il cervello e la persona”.
Ogni anno nel corso della campagna viene portato all’attenzione un aspetto diverso relativo alla salute mentale. Per il 2021 è stato scelto il tema ‘Salute mentale in un mondo ineguale’ (Mental Health in an Unequal World), poiché persiste una disparità di trattamento e di qualità dell’assistenza fornita tra chi soffre di malattie mentali e chi di altre patologie.
“Molti purtroppo sono i fattori che determinano queste differenze, come situazioni economiche, sociali e culturali, ma anche – sottolinea Eugenio Aguglia, presidente Sopsi (Società italiana di psicopatologia) -problematiche acuite nell’ultimo anno dalla pandemia e dalla maggiore difficoltà di accesso alle cure. A tutto questo si aggiungono lo stigma e il pregiudizio che condizionano la qualità della vita delle persone che vivono con disturbi mentali e dei loro cari. Campagne di sensibilizzazione come questa aiutano a informare adeguatamente i cittadini e a creare unità di intenti, per affrontare queste disparità e poter garantire alle persone con disturbi mentali e alle loro famiglie di essere pienamente integrate nella vita sociale della comunità di cui fanno parte”.
La seconda edizione della campagna, partita il 7 settembre, proseguirà fino al 10 ottobre. Sui social (Linkedin, Twitter, Instagram, Facebook e Tik Tok) ha dunque preso il via la challenge per ‘rompere il pregiudizio’, rappresentato metaforicamente dalle bolle di sapone. Come bolle di sapone, infatti, i pregiudizi vengono generati con facilità, sono poco visibili e inconsistenti, perché basati sulla non conoscenza dei disturbi mentali. L’obiettivo dell’iniziativa sarà proprio quello di rompere il pregiudizio attraverso una corretta informazione su queste patologie, per far sì che chi soffre di un disturbo mentale e i loro cari siano pienamente integrati in tutti gli aspetti della vita.
Una campagna che vedrà nei social il palcoscenico principale e nei giovani l’interlocutore privilegiato. Proprio i giovani rappresentano infatti una fascia di popolazione allo stesso tempo maggiormente esposta e da proteggere. “Sono purtroppo in aumento i disturbi mentali tra i giovani e la pandemia non ha fatto altro che acuire questo problema – rileva Gaia Sampogna, presidente Sip Giovani – Secondo le stime dell’Organizzazione mondiale della sanità, tra il 10% e il 20% degli individui di giovane età soffre di una problema di salute mentale”.
Tra i partner che hanno patrocinato la campagna, anche l’Osservatorio nazionale dedicato alla salute della donna (Onda). “Nel nostro Paese, secondo i dati del ministero della Salute, gli utenti di sesso femminile che sono entrati in contatto con i Dipartimenti di Salute mentale sono quasi il doppio rispetto agli uomini – ricorda la presidente di Onda, Francesca Merzagora – Un dato allarmante che ci pone di fronte alla necessità di migliorare il nostro grado di comprensione e allo stesso tempo la capacità di supportare in maniera efficace le donne che si trovano ad affrontare disturbi legati alla salute del proprio cervello”.
“Siamo particolarmente orgogliosi – dichiara Tiziana Mele, amministratore di Lundbeck Italia – di promuovere questa seconda edizione della campagna ‘Insieme per la salute mentale’ che anche quest’anno vede uniti, oltre alle principali società scientifiche, fondazioni e associazioni pazienti, altre associazioni ed enti vicini al mondo della salute e attori operanti in ambiti diversi e complementari a testimonianza di un impegno congiunto che coinvolge tutti e che ringrazio. In Lundbeck da oltre 70 anni ci dedichiamo instancabilmente alla salute del cervello affinché ogni persona possa essere al proprio meglio. Si tratta di un impegno costante e concreto nella ricerca, nello sviluppo, nella produzione e nella commercializzazione di soluzioni terapeutiche innovative in ambito psichiatrico e neurologico, ma anche volto a combattere lo stigma e, come recita l’hashtag della campagna, a ‘rompere il pregiudizio’, per far sì che queste persone e i loro cari siano pienamente integrate in tutti gli aspetti della vita”.